Senza un briciolo di decenza, senza un minimo di onestà intellettuale. Il Tg5 poubelle riesce ogni giorno a superarsi nella corsa verso lo squallore assoluto. La nuova frontiera della disinformazione trasformata in delazione è stata raggiunta accusando una giornalista russa di essere una mera propagandista delle posizioni putiniane. Una giornalista di una tv russa, sia chiaro. Che, secondo l’inviata di Mimun, avrebbe dovuto prendere posizione contro il suo Paese, allineandosi agli ordini di scuderia del Tg berlusconiano.
Dunque la collega russa, indicata con nome e cognome, è una propagandista mentre un Tg che, sin dall’inizio del conflitto in Ucraina, ha deciso di rilanciare solo le esternazioni di Zelensky e dei suoi padroni, farebbe informazione.
Curiosa idea del giornalismo. La pluralità delle fonti è volutamente ignorata. Ci si schiera da un lato e si racconta solo ciò che fa comodo al campo atlantista. Si minimizzano le sconfitte, si enfatizzano le vittorie, si sorvola sulle torture che i “buoni” infliggono ai “cattivi”. Le conseguenze per le famiglie italiane che si impoveriscono vengono dimenticate o fatte passare per una cattiveria di Putin, non per una scellerata gestione del conflitto da parte del governo dei Migliori.
D’altronde questo stile non è certo una novità per il Tg5 poubelle. Con interviste zerbinate a Pier Silvio, sul fronte interno. Con servizi inginocchiati sulle politiche di Sua Divinità Mario Draghi. Pronti a sostenere che la giornalista uccisa in Palestina si sia suicidata o sia stata colpita da un proiettile esploso da Putin in persona. E che i funerali della giornalista (peraltro cristiana) rappresentano una provocazione nei confronti del governo israeliano. Costretto, di conseguenza, a picchiare chi ha osato trasportare la bara.
Ma loro, al Tg5 poubelle, non fanno propaganda. La loro è informazione. Loro, a differenza della giornalista russa, non sono “vicini” a determinati poteri ben definiti. E se “vedevano” le inesistenti armi chimiche di Saddam non era per faziosità ma per un problema di lenti degli occhiali. Quegli stessi occhiali dimenticati a casa quando le bombe democratiche massacravano i bambini iracheni nelle operazioni di pace americane. Dimenticati anche oggi di fronte ai bambini yemeniti massacrati dalle bombe democratiche degli amici degli americani.
Loro però, al Tg5 poubelle, non fanno propaganda.