Con il violino di Teofil Milenković, e lo spettacolo “Le nuvole non possono annientare il sole” dedicato a Paganini e Battiato, si apre questa sera il diciottesimo workshop organizzato dapprima da Vox Populi e poi, negli ultimi 10 anni, insieme al think tank Il Nodo di Gordio. Un appuntamento ormai fondamentale per gli studiosi di geopolitica italiani ed internazionali. E che si è andato modificando nel corso degli anni, sia per la complessità dei temi trattati sia per il coinvolgimento di esperti in arrivo da ogni parte del mondo. Sia, infine, per l’apertura del workshop ad eventi collaterali in grado di coinvolgere i diversi territori del Trentino e di farli conoscere agli ospiti.
Quanto ai temi affrontati, proprio l’edizione di quest’anno, “Sol Invictus”, dimostra come le interrelazioni tra i vari settori diventino sempre più rilevanti, imprescindibili. Transizione ecologica e conseguenze sulle strategie geopolitiche, ricadute economiche, prospettive turistiche, conseguenze culturali. E per questo tra i relatori figurano ambasciatori, politici, artisti, ricercatori, imprenditori, intellettuali che operano nei settori più diversi.
Un confronto libero, privo di etichette di partito e senza alcun bisogno di rendere omaggi al potente di turno. E forse proprio per questo ha declinato l’invito qualche esponente del governo, o forse perché non si sentiva all’altezza del dibattito. Ma anche questo rappresenta una medaglia per gli organizzatori degli appuntamenti trentini.