..E che voto sia! L’inquilino del Quirinale ha dovuto cedere e concedere agli italiani di scegliere il proprio futuro. Sarebbe bello, fosse davvero così. Invece il 25 settembre il principale partito sarà, ancora una volta, quello degli astenuti. E ci si ritroverà a fare nuovamente i conti con le piccole alchimie, con le compravendite di parlamentari, con improbabili nuove formazioni che nasceranno subito dopo il voto per trattare seggiole e poltrone da posizioni di forza. È l’Italia, bellezza.
Si andrà al voto senza il campo largo della sinistra. O forse no, cambierà solo il nome poiché Letta ha scaricato Conte ma è pronto a reimbarcare Giggino e gli altri ex grillini. Insieme a Bersani, a Renzi, a Calenda. E poco importa se Calenda e Renzi hanno sempre dichiarato: “Mai con i grillini!”. Giggino e gli altri sono ormai ex grillini e, dunque, non puzzano più. Compagni ripuliti.
Chissà come saranno felici Gelmini e Brunetta di ritrovarsi con i compagni di LeU, con i rimasugli del Pci di un tempo lontano. Forse sperano in una corsa solitaria dei centristi, per trattare dopo il voto il sostegno a chi vincerà senza ottenere la maggioranza. Ma per conquistare qualche seggio, i centristi dovranno puntare su accordi con il Pd, anche attraverso la desistenza in qualche collegio. Per poi vendersi al centrodestra qualora vincesse ma senza i numeri sufficienti per governare.
Il centrodestra, appunto. Che dovrà convincere gli elettori a votare per neo atlantisti, per il partito del Tg5, di Elena Guarnieri e di Cesara Buonamici. Un partito sempre pronto, sotto la guida di Mimun, ad attaccare qualsiasi posizione di Lega e Fdi. Ma bisognerà convincere a votare candidati di infimo livello con la prospettiva di ritrovarseli ministri. D’altronde Crosetto ha già attaccato gli elettori del centrodestra che preferiscono andare al mare piuttosto di votare degli incompetenti ma scelti dai vertici dei partiti.
Il dubbio maggiore riguarda, però, la futura guida del Paese. Se dovesse vincere il centrodestra a trazione meloniana, Mattarella affiderebbe davvero l’incarico alla sorella della Garbatella oppure imporrebbe la scelta di un presidente del consiglio diverso, fregandosene del voto degli italiani?
1 commento
Ma lei è davvero divertente! Viene nell’urna con me? Comico . Meglio. Tragicomico