Se l’obiettivo di Gianni Alemanno era di far contare le sue potenziali truppe riunite ad Orvieto, non c’è dubbio che abbia avuto successo. Ma, come sosteneva Cuccia a proposito delle azioni, spesso non si contano ma si pesano. E le tante presenze ad Orvieto pesavano poco. Certo, non mancavano alcuni pesi massimi tra gli invitati. A partire da Franco Cardini. Ed anche l’intervento di Sgarbi da remoto può servire sulla bilancia politica.
Però mancava una adeguata presenza di rappresentanti di peso delle piccole e medie imprese. E mancava, totalmente, l’attenzione al mondo che si colloca al di sopra della Linea Gotica. Assenze che possono essere gravi se, davvero, a settembre Alemanno dovesse dar vita ad un movimento politico. Al di là di tutti gli aspetti pratici, dai finanziamenti (e servono tanti soldi) alla creazione di una classe dirigente che sia meno imbarazzante di quella di lady Garbatella.
Le immancabili analisi dei sondaggisti assicurano che un quarto degli elettori di destra sono molto insoddisfatti della politica del governo. E molti sarebbero disposti a scegliere un movimento con proposte diverse, in linea con quella che era la destra sociale e persino con quelle che erano le promesse elettorali meloniane, mai mantenute.
Ma destra sociale non significa automaticamente statalismo, centralismo, romanocentrismo. Non si possono ignorare i problemi del costo della vita nelle città del Nord, a parità di retribuzioni con territori dove l’affitto è molto meno caro ed anche l’alimentazione costa meno. E non è soltanto un problema economico. D’altronde uno degli storici sodali torinesi di Alemanno, Gian Luca Vignale, sembra preferire per le regionali del prossimo anno la lista del presidente Cirio (lista civica benché Cirio sia di Forza Italia) piuttosto di una nuova avventura con l’ex sindaco di Roma.
Per il momento Alemanno finge di credere che Crosetto e il circolo della Garbatella possano accettare le sue proposte. Ma dopo le ferie dovrà decidere cosa fare davvero. Se accontentarsi di una candidatura alle europee, se accettare anche qualcosa di meno. O se provare a prendere il largo su una nave pirata. Il problema è la rotta. Ed anche il peso dei suoi sostenitori.