Da anni e anni, Cragno è uno dei migliori portieri della Serie A, eppure inspiegabilmente non è ancora stato acquistato da un top club. Il fatto che sia balbuziente potrebbe influenzare le scelte di mercato? Nel dubbio, il Cagliari ringrazia. Andiamo a scoprire di più su Cragno, il portiere che preferisce parlare sul campo.
L’ inizio della carriera del portiere Cragno
Nasce a Fiesole il 28 giungo del 1994. Cresce in due piccoli club locali: nella Polisportiva Sieci e nel Fiesole Calcio. Nel 2010 viene acquistato dal Brescia, due anni dopo debutta in Serie B a diciotto anni e l’anno seguente è il portiere titolare dei bresciani.
Nel 2014 il suo cartellino viene prelevato dal Cagliari, che inizialmente non crede del tutto nelle sue doti. Dopo varie panchine e due prestiti positivi alla Virtus Lanciano e al Benevento, conquista con quest’ultimi la promozione in A. Tuttavia, nonostante la volontà di confermarlo da parte della squadra campana, torna in Sardegna.

L’uomo Cragno al Cagliari
Dal 2017, è diventato un elemento imprescindibile per i sardi. Nel 18-19 vince il premio di miglior portiere della Serie A, risulta anche il guardiano della porta con la miglior media nei campionati europei e ha effettuato più parate di chiunque altro nella massima lega italiana.
L’anno dopo, si infortuna nel precampionato e salta parecchi mesi, nonostante ciò, è sempre uno dei migliori del lotto. Quest’anno, ha avuto una leggera flessione, probabilmente dovuta al fatto che non sia partito, inspiegabilmente. Tuttavia, si è già ripreso con gli interessi, a suon di parate.
Fino all’ultimo cercherà di salvare la sua società dalla retrocessione. Il Cagliari è tutto nelle mani dell’uomo Cragno.
Il percorso in nazionale di Cragno
Anche nel suo percorso con gli Azzurri, si capisce quanto il calciatore in questione sia sottovalutato. Fa parte della Nazionale dai tempi dell’Under 17, ma non è mai stato un vero protagonista. Essenzialmente per colpa dell’Esplosione di Gianluigi Donnarumma, vero crack mondiale nel ruolo.
Nello Stivale, ha suscitato scalpore la sua mancata convocazione negli ultimi europei vinti dal Bel Paese. Nonostante la possibilità di poter convocare tre estremi difensori, oltre al già citato portierone del PSG, gli altri due scelti dal CT Roberto Mancini sono stati Salvatore Sirigu, ormai a fine carriera e autore di una stagione con più bassi che alti al Torino ma intoccabile per la sua esperienza e Alex Meret, giovane prospetto che sta deludendo le attese, dato che è troppo incline a guai fisici ed è il secondo portiere nella sua società di appartenenza, il Napoli.
Spesso Pierluigi Gollini, attuale secondo portiere del club londinese allenato da Antonio Conte, il Tottenham, ha avuto più chance rispetto all’uomo Cragno.
Caratteristiche del Portiere Cragno
Per via della sua mole ridotta per un portiere, è alto 1.84 ed è cresciuto rispetto al suo esordio, è un estremo difensore piuttosto esplosivo, con riflessi da gatto da palo a palo. Un’altra sua caratteristica evidente è il fatto che abbia coraggio nelle scelte, specialmente nelle uscite basse. Mentre nelle prese aeree e nel gioco dei piedi è migliorato con il tempo. Inoltre, è uno dei migliori pararigori del nostro campionato.
Insomma, non ha particolari punti deboli ed è un piuttosto continuo. Ha fatto necessità virtù, sfruttando le sue caratteristiche naturali per distinguersi. Quando è in stato di grazia, ha dei picchi di prestazione impressionante, prendendo anche otto come voto in pagella, evento più unico che raro a questi livelli nel suo ruolo.
Cragno è balbuziente: ciò potrebbe influenzare le scelte dei top club?
Si, potrebbe essere la vera motivazione del suo mancato approdo, sacrosanto, in una squadra superiore, con tutto rispetto per il Cagliari.
Perchè la sua altezza potrebbe essere essere un pregiudizio, ma le sue performance sono lampanti e i suoi cm bastano e avanzano. Inoltre ci sono stati portieri più bassi di lui nella massima categoria italiana, come il belga ex Bari e Torino Gillet. Vero che i tempi sono cambiati velocemente, ma Cragno è a tutti gli effetti un portiere moderno.
Il suo problema nel linguaggio potrebbe essere più importante del previsto. Per le interviste e dichiarazioni non appare un grosso problema. Però per guidare la propria retroguardia, un portiere di una certa caratura deve continuamente parlare e urlare in pochi istanti. Per un balbuziente, potrebbe essere difficoltoso. D’altronde, più si gestisce meglio la propria difesa, meno tiri si subiscono. Quindi, non è un dato appariscente, ma le urla possono valere quanto un miracolo con la mano di richiamo.
In ogni caso, si spera che possa approdare in una squadra ambiziosa. Circolano voci di corridoio su un suo passaggio al Torino, ma il calciatore in questione meriterebbe di giocare in una competizione europea. Vedremo, sicuramente i club maggiori preferiscono affidarsi a numeri uno stranieri, dato che nelle prime posizioni solo la Fiorentina schiera un portiere nato nei nostri territori, Pietro Terracciano. Per la nostra tradizione invidiabile, è ora che l’andazzo cambi. L’uomo Cragno è pronto; crescono molto velocemente anche altri portieri italiani, su tutti Guglielmo Vicario, Wladimiro Falcone e Marco Carnesecchi.
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