“Alla fiera dell’est per due soldi un topolino mio padre comprò”. La faceva facile, Angelo Branduardi. Perché alla fiera del senato non bastano due soldi, al lìder minimo, per comprarsi un po’ di parlamentari e garantire la sopravvivenza al governo degli Incapaci. E senza un numero adeguato di voltagabbana, mercoledì il governo verrà battuto sulla relazione di Bonafede in merito al disastro della giustizia italiana.

Una scusa, ovviamente. Perché gli Incapaci hanno provocato disastri in ogni ambito, dunque motivi per mandarli a casa non mancherebbero. Però l’inazione di Bonafede è così inaccettabile che persino Madama Mastella potrebbe ritirare la fiducia appena accordata.
Dunque Conte deve fare in fretta. Un bel problema per chi, sino ad ora, si è mosso come un bradipo. Perfettamente assecondato da Di Maio e Zingaretti. Adesso, però, persino al Colle si sono svegliati e pretendono una soluzione. Non per propria iniziativa, ça va sans dire, ma perché quella scorbutica di Ursula von der Leyen è rimpastata disgustata dal suk italiano e ha chiarito che i soldi europei non arriveranno all’Italia se non si trova un briciolo di serietà. Il governo non ha però ancora scoperto se la serietà si può acquistare online, mantenendo i distanziamenti.
La soluzione è complessa. E tutti sono pronti a perdere faccia e dignità pur di evitare il voto. Conte preferirebbe restare incollato alla poltrona, imbarcando i senatori acquistati. Ma costoro stanno alzando il prezzo, come è normale al mercato. Renzi vorrebbe tornare in partita, per il timore che la sua pattuglia si sgretoli di fronte alla prospettiva di essere annientati alle elezioni anticipate. Pd e 5 Stelle dichiarano di non volere più Renzi in maggioranza, però vorrebbero i renziani e magari anche il bugiardissimo, ma non sanno come fare per evitare l’ennesima brutta figura.

Mattarella, per far contenta Ursula, potrebbe favorire un Conte ter, con un ampio rimpasto per inserire i parlamentari acquistati o per dare più poltrone ai renziani. Ma il bugiardissimo preferirebbe un governo senza Conte, per far credere di aver vinto il braccio di ferro.
Eliminando il lìder minimo, però, potrebbe iniziare un’altra partita: quella del governissimo. Auspicata da Brunetta e Giorgetti, tra gli altri. Una grande ammucchiata in nome dell’emergenza. Che non è solo quella sanitaria. Nei prossimi mesi scadrà il blocco dei licenziamenti e si faranno i conti con milioni di disoccupati per effetto delle demenziali politiche di Gualtieri, Patuanelli, Catalfo, Bellanova. Ma anche di Lamorgese.
Dunque l’attuale maggioranza potrebbe scegliere di condividere la gestione del disastro con l’oppofinzione. Sapendo perfettamente che i media di servizio potranno fornire una narrazione ad hoc per dimostrare che gli errori sono stati di tutti, anzi soprattutto del centrodestra. Dunque la rabbia degli italiani potrà riversarsi sul trio meraviglia che non sarà in grado di controbattere. D’altronde il centrodestra sarebbe più interessato alla gestione di appalti e opere pubbliche, magari agli Interni per chiudere i porti (tanto arrivano i magistrati anti italiani a riaprirli). Lasciando agli altri cultura, informazione, manipolazione mediatica.

Un governo delle larghe intese che accontenterebbe Bruxelles ma non migliorerebbe la situazione per gli italiani. Perché i soldi europei non basta farli arrivare, occorre anche utilizzarli correttamente ed utilmente. Non per le boldrinate, non per distribuzione a pioggia ai renitenti alla vanga. Servono idee intelligenti, onestà, lungimiranza. Forse si possono comprare alla fiera dell’est. Ma non si trovano al suk del senato.