La Reggia di Venaria presenta dal 28 settembre scorso un’importante mostra sui “Sovrani a tavola”, con oltre duecento oggetti che raccontano le tavole reali nella loro rappresentazione simbolica e nelle loro pratiche quotidiane.
“Sovrani a tavola. Pranzi imbanditi nelle corti italiane” è stata fortemente voluta dal Direttore generale del Consorzio, Guido Curto, e curata da Andrea Merlotti, storico e direttore del Centro Studi del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, insieme alle storiche dell’arte Silvia Ghisotti e Clara Goria, Capo Conservatorio emerito e Conservatrice della Reggia della Venaria.
L’esposizione conclude l’anno 2023 dedicato al cibo con la scelta di oltre duecento oggetti tra arredi da tavola, servizi di porcellana e d’argento provenienti dalle principali corti italiane. Obiettivo è raccontare, grazie a una ricerca ampia e inedita, le tavole reali nella loro rappresentazione simbolica, nelle loro pratiche quotidiane, che hanno influenzato le modalità di stare a tavola fino ai giorni nostri.
Il percorso espositivo è stato reso possibile grazie alla collaborazione con il Quirinale, con le regge di Capodimonte, Caserta, Palazzo Reale di Milano, Palazzo Pitti, Palazzo Reale di Napoli e diversi altri musei italiani e stranieri, e si pone come un percorso stimolante tra usi e sapori nelle diverse epoche storiche, sulla base delle diverse tradizioni delle varie Case Reali.
Il pranzo del re è uno dei momenti che più viene in mente, stimolando la nostra immaginazione, quando si pensa alla vita delle corti. Sono relativamente rare, però, le immagini che gli artisti al servizio dei Sovrani ci hanno lasciato dei pranzi reali nella loro rappresentazione e nelle loro pratiche. Attraverso l’esposizione di dipinti, splendidi servizi di porcellana si potrà ripercorrere l’affascinante storia dei pranzi dei papi, principi e re.
La mostra, grazie ad una ricerca ampia e inedita, vuole raccontare le tavole reali nella loro rappresentazione simbolica e nelle loro pratiche quotidiane. È organizzata in tre sezioni suddivise in quattordici sale che, dai banchetti delle corti tra Cinque e Seicento, giunge sino ai pranzi del Quirinale sabaudo.
Tra le più rare e celebri raffigurazioni di pranzi di Sovrani italiani ricordiamo il Banchetto di nozze di Ferdinando di Toscana e Cristina di Lorena, del 1589, opera di Domenico Cresti detto ‘il Passignano’, presente in sede stabile a Vienna al Kunsthistoriches Museum, e il “Convito Nuziale di Elisabetta Farnese e Filippo V di Spagna” del 1714, dipinto dallo Spolverini, presente a Parma nelle Collezioni d’Arte del Comune.
È di provenienza da una collezione privata inglese e per la prima volta esposto al pubblico il dipinto di Ludwig Guttenbrunn dal titolo “Un tè a Evian con Carlo Emanuele e Maria Clotilde”, dipinto del 1787.
Tra le opere presenti una saliera di lapislazzuli delle Botteghe granducali, proveniente dagli Uffizi, e maioliche che giungono da servizi imponenti delle corti italiane. Da menzionare i servizi settecenteschi di Palazzo Pitti e del Quirinale.
È anche presente una versione ridotta della tavola in uso nel palazzo Reale di Napoli, con porcellane delle vedute napoletane detto anche dell’Oca, realizzato intorno al 1793, e modelli in buscuit del dessert per sessanta coverti provenienti da Capodimonte. Anche il Quirinale ha concesso alcuni importanti servizi della corte d’Italia destinati alla tavola reale di fine Ottocento.
Dal 28 settembre 2023 al 28 gennaio 2024
Secondo piano Sala delle Arti Reggia della Venaria Reale