Chissà se Vincenzo Scialò, responsabile delle risorse umane della Rinascente di Torino è parente di Luciana Lamorgese. Di sicuro lo stile nelle relazioni con i lavoratori si assomiglia molto. Lei, da ministro, ha fatto massacrare di botte i lavoratori portuali che, a Trieste, avevano osato scioperare nonostante l’irritazione di Confindustria. Lui, di fronte alla protesta dei lavoratori Rinascente che devono lavorare tutte le domeniche di tutto l’anno, ha minacciato ritorsioni nel caso in cui lo sciopero non fosse stato revocato.
“Diversamente prenderemo atto della volontà di non avere alcuna interlocuzione con l’Azienda”, ha scritto Scialò. Azienda con la A maiuscola, ovviamente. Questa entità suprema, questa sorta di Divinità che aleggia sopra tutti i lavoratori, distribuendo retribuzioni immeritate alle merdacce dei sottoposti. Eppure il primo libro dedicato a Fantozzi risale a 50 anni fa, ma sembra che nulla sia cambiato da allora. C’è ancora qualcuno che si sente Megaditettore Galattico e vorrebbe farsi chiamare Duca Conte Balabam.
E se qualcosa è cambiato, è cambiato in peggio. È scomparsa persino la voglia di lottare, di protestare. Per questo diventa comprensibile la reazione minacciosa e sopra le righe di Scialò di fronte ad uno sciopero che riteneva confinato in un passato ormai lontano. Poi, forse, è intervenuta la Contessa Pia Serbelloni Mazzanti Vien Dal Mare ed ha fatto ritirare il documento esagerato. In attesa di sguinzagliare il suo cagnetto contro gli ingrati scioperanti, contro gli inferiori.
Considerando i rincari già in atto e quelli in arrivo – dal riscaldamento all’elettricità, dal pane alla pasta, dalla benzina al latte – è probabile che ci si debba nuovamente abituare a scioperi e proteste, nonostante le eroiche truppe di Lamorgese impegnate a verificare la tenuta dei crani dei lavoratori.
Ciò che appare più paradossale è che la Megaditta torinese delle vendite ospita persino una mostra dedicata ad Adriano Olivetti. Quasi una provocazione, considerando che si trattava di uno dei rari industriali illuminati in Italia. Quell’Olivetti che, di fronte al capo del personale che sollecitava decine di licenziamenti per tagliare i costi e migliorare il bilancio, decise di assumere nuovi addetti al settore commerciale. E licenziò il capo del personale. Le vendite aumentarono ed il bilancio fu risanato.