Dal 20 settembre prossimo fino al 15 gennaio 2024 Parigi dedica negli spazi dell’Orangerie una esposizione incentrata sui rapporti tra Amedeo Modigliani e il suo mercante d’arte, Paul Guillaume. A pochi passi dalla Senna, nel cuore della capitale francese, nell’antica Orangerie del palazzo delle Tuileries questo evento cerca di far esplorare il modo in cui i legami tra i due personaggi cercano di far maggiormente luce sulla carriera dell’artista, nato a Livorno il 12 luglio 1884.
Al suo arrivo a Parigi nel 1906 Modigliani, artista ebreo di origini italiane, incontra lo scultore Constantin Brancusi, scultore di origini rumene, che funge per lui da rivelazione, tanto che Modigliani si dedicò alla scultura quasi esclusivamente fino al 1914.
“Dal 1914 fino alla morte nel 1920 – si legge in nota – Modigliani produsse numerosi dipinti dedicati alla sola figura umana. Questa pratica di pittura fa parte e sta a cuore al mercante Paul Guillaume, che lo incoraggia, gli affitta un atelier a Montmartre, fa conoscere le sue tele nei circoli letterari e artistici parigini. Compra, vende e colleziona le sue opere. Il giovane gallerista e collezionista Paul Guillaume aveva scoperto Modigliani nel 1914 per mezzo del poeta Max Jacob e divenne il mercante di Modigliani, come emerge dalla corrispondenza con il mentore dell’uomo, Guillaume Apollinaire. Lo stesso Modigliani immortala il suo gallerista in vari dipinti rimasti famosi. Il primo è proprio all’Orangerie e ritrae Guillaume, allora ventitrenne, in abito elegante, con guanti e cravatta come un pilota visionario dell’avanguardia, sovrastato dalle parole “Novo Pilota”. Questa iscrizione ci fa intuire che il gallerista suscita grandi speranze nel pittore.
Guillaume, attraverso i suoi racconti, ci evidenzia un ritratto di un Modigliani più intimo con il quale condividere affinità artistiche e letterarie e il comune interesse per l’arte africana. I due uomini sono anche sensibili verso la letteratura e la poesia, e Guillaume ricorda come Modigliani giudichi la poesia “con un’anima misteriosamente gentile per le cose sensibili e avventurose”.
La mostra è curata da Cécile Gilardeau, conservatrice presso il Museo dell’Orangerie e Simonetta Franquelli curatrice indipendente e storica dell’arte.
Oltre i cinque dipinti conservati oggi al Museo dell’Orangerie, più di un centinaio di tele, una cinquantina di disegni e una decina di sculture dell’artista sarebbero passate tra le mani del mercante Paul Guillaume. Questo numero denota il coinvolgimento del gallerista nel promuovere l’artista e il gusto personale per le sue opere, presenti sulle pareti dei suoi vari appartamenti. Vi si ritrovano figure di spicco della Parigi dell’epoca, Max Jacob, Jean Cocteau, Moise Kisling, ma anche bellissimi ritratti di donne, di quelle donne che hanno condiviso la vita del pittore, la scrittrice Beatrice Hastings prima e la giovane pittrice Jeanne Hebuterne, in seguito, ultima sua compagna e madre della sua unica figlia.
La mostra evidenzia anche il ruolo di Paul Guillaume nella diffusione delle opere di Modigliani nel mercato dell’arte in Italia e negli Stati Uniti negli anni Venti.