La Bolivia sembra essere ancora lontana dal ritorno ad una stabilità politica e sociale. A differenza degli altri stati dell’America latina non è stata la pandemia dovuta al Covid-19 a generare confusione e scontri tra le autorità in cui risiedono il potere esecutivo, legislativo e giudiziario.
Alla base del conflitto tra governo, Parlamento e organi giudiziari figura l’instabilità seguita al golpe che ha costretto il presidente Evo Morales a fuggire all’estero insieme a decine di fedelissimi del Movimiento al Socialismo (Movimento per il Socialismo, MaS) nel novembre dello scorso anno.
In particolare la volontà del partito populista di far valere la maggioranza nei due rami che compongono il Parlamento della nazione andina si è scontrata con le prese di posizione della presidentessa ad interim Jeanine Áñez, espressione della destra liberale all’opposizione negli ultimi quattordici anni.
La legge approvata da Camera e Senato che prevedeva lo slittamento del voto per le elezioni generali del 3 maggio ad un calendario che non oltrepassasse la data del 2 agosto aveva generato paura e sorpresa nella frastagliata ed eterogenea composizione anti-socialista ben lontana dall’accordo per convergere in maniera univoca su un solo candidato alla massima carica istituzionale.
L’intervento del Tribunal Supremo Electoral (Tribunale Supremo Elettorale, TSE) ha generato un accordo fra le parti, motivo per il quale Salvador Romero, presidente dell’autorità elettorale, ha annunciato che le elezioni inizialmente previste per il 20 gennaio e rinviate già una prima volta al 3 maggio si terranno domenica 6 settembre.
I sondaggi continuano a premiare l’ex ministro dell’Economia Luis Arce, il cui ticket con David Choquehuanca lo vede doppiare sia la presidentessa ad interim che l’ultimo sfidante di Morales nelle contestate elezioni dell’ottobre 2019, Carlos Mesa. La partita, in previsione del secondo turno, resterà sicuramente apertissima soprattutto qualora le varie anime dei partiti da sempre oppostisi al filone del socialismo del XXI secolo dovessero riuscire a trovare un’intesa.