“Scusi prof.” alzo lo sguardo e vedo l’ormai abituale sorrisetto malizioso. E due occhi neri come braci. Capisco i coatti della classe… anche se non è, probabilmente, quello che notano loro…
“Posso fare una domanda che non c’entra niente?” e ti pareva. Quasi un’ora che mi sgolo sulla figura del letterato cortigiano, Castiglione, Della Casa, sino a Torquato Accetto… e gliene fosse fregato qualcosa a qualcuno… per altro li comprendo. Ultimi giorni. Caldo. Rumore assordante dalla strada. Mascherine… anche se queste, ormai, più che altro penzolano al collo…
Dimmi pure…
“Beh… Riguarda una cosa che ho letto. .. Di un film, che hanno fatto.. Su quel poeta.. Quel D’annunzio. Mi pare si chiami …” un brivido lungo la schiena. Quel D’annunzio… Ma questi solo la Ferragni conoscono? Per altro non è colpa loro. Non del tutto…
Certo. Ma io il film non l’ho visto. E non credo neppure che andrò a vederlo…
Scuote la testa “No prof. non è questo… È che di sto D’annunzio nell’articolo dicevano… insomma raccontavano certe cose…” pausa. Imbarazzata.”Della sua vita,ecco. E dei suoi rapporti con le donne…”
E che vorresti sapere?
“Ecco se… insomma, se è tutto vero…”
“Traduciamo professo’, vole sape’ se era davvero un porco….” risate generali. Ormai la sintesi del Boro è di prammatica…
Beh, sarebbe programma di V. Tra due anni. Almeno per alcuni di voi… Per altri, molti di più (occhiata allusiva ai coatti. Alcuni sbiancano leggermente… Il Boro, però, se la ride tutto allegro).. Comunque alcune cose meglio chiarirle subito. Perché mi sa che avete poche idee, ma confuse..
Dunque D’annunzio…. Sì, era davvero un porco…
(espressioni di stupore, risate…)
Ma era, come dice lui stesso, un Porco Alato.
“E che? Mo’ i porci se mettono a vola’? Doveva cambiar pusher sto D’annunzio… Je dava roba cattiva…”
Vedete… L’immagine ha un significato che va molto al di là della semplice battuta. Anche se, per altro, il poeta il gusto della battuta ce l’aveva. E parecchio…
Il maiale, o meglio il porco viene sempre, o quasi, identificato oggi con qualcosa di sporco. Lurido… E in senso lato con un comportamento sessuale eccessivo. Lussurioso all’estremo…
“E infatti de’ certe donne se dice che so’ troje…” la glaucopide quasi si alza dal banco. E fissa il Boro con disgusto..
“Ma sei proprio una bestia!”
Lo placo con un gesto. Che vorrebbe essere…. imperioso. Vorrebbe…
Dopo un paio di minuti…
Non c’è in realtà nessuna ragione per tale fama. Che probabilmente è un retaggio della tradizione ebraica. Araba. I nomadi consideravano impuro il maiale, perché non era animale da pascolo. Ma D’annunzio, che di queste cose sapeva molto, era cosciente che, nella civiltà europea, contadina, il maiale è considerato prezioso. Un dono degli Dei. Degli Dei della Terra. E degli Inferi. Quindi legato al simbolismo della fertilità. E, per traslato (l’occhio del coatto tatuato strabuzza.. Tras..Cosa? biascica…) della rinascita. E quindi dell’eros…
“OK prof… Ma che c’entrano le ali? ”
Alato, perché l’eros non va visto solo nella sua forma, diciamo così, bruta. Animale. Ma come veicolo per andare oltre. Per giungere ad un’esperienza superiore… Ad una conoscenza superiore…
“Scusi prof… – la bruna ha l’aria perplessa – ma che c’entra con tutte le donne che dicono abbia avuto? E che usava e gettava via come stracci…”
“Porco sì.. Ma senza ali..” commenta la solita glaucopide, imbronciata.
Molte certo. E spesso contemporaneamente. Ma non era un usa e getta. D’annunzio le amava davvero. Tutte. Non era un libertino o, peggio, un play boy da strapazzo…
E qui mi rendo conto, una volta di più, di quanto sono vecchio. Play boy per loro è parola priva di senso. Mi guardano perplessi… Pazienza. Continuo.
Le amava tutte. Anche se in modo diverso. E continuava ad amarle anche dopo averle lasciate. Tant’è che spesso tornava a… trovarle.
“Forte er D’annunzio.. Lui sì che sapeva come fa’ con le donne …” faccio finta di non sentire. L’ora volge al termine…
E loro stesse, per altro, hanno sempre serbato un ricordo straordinario di lui…
(a questo punto il Boro si scatena. I gesti e le battute ve li lascio immaginare… Lo zittisco con un urlaccio…)
Non per quello, certo, bestia! . (“lo dico sempre io…” la glaucopide…) era perché lui sapeva amare le loro particolarità. Non pretendeva un qualche standard. Certo, belle, bellissime. Ma particolari, diverse. Con sensibilità diverse. Caratteri diversi. Non era uno di quelli che collezionano sempre lo stesso modello… Tipo Trump…
Quando le risate si placano…
Vedete, D’annunzio, da ogni Donna che amava, traeva una diversa ispirazione. Era come se attivassero una diversa capacità creativa e conoscitiva… Una distinta forza celata nella sua mente. Nella sua immaginazione…
“Un po ‘ comodo, però…” adesso la glaucopide è proprio sdegnata.
No. Non è affatto comodo, credimi. Perché lui si mette in gioco totalmente. Sempre e con tutte. E…
“E se le fa tutte!” la gestualità con cui il Boro accompagna la battuta è, sinceramente, irriferibile…
Se è per questo, un bagnino di Rimini se ne è fatte, come dici, molte di più.
(quando si placano le risate…) ma il bagnino non ha scritto l`Isotteo, il Poema Paradisiaco, le Laudi, il Fuoco, il Notturno… insomma, tra i massimi capolavori delle nostre lettere. E qui, vedete, sta la…. differenza. Nel tipo di rapporto interiore e immaginifico che il Gabriele sapeva instaurare con le Donne. Diverso, ma sempre assoluto ed intenso, con ogni Donna.
Suona la campanella. Sono già sulla porta. Ma… la solita bruna. Sempre maliziosa.
“Ma lei prof., per la sua esperienza… è possibile davvero amare così più Donne? O è solo un modo per auto-giustificarsi?”
Sono gli ultimi giorni di scuola. E fa davvero caldo. Le sorrido.
Mi spiace. Questo è programma di V.
Esco
1 commento
I suoi racconti sono una boccata di ossigeno in giornate spesso noiose. Grazie!