Una delle frasi celebri di Anna Magnani sembra ancora oggi riecheggiare: “Ce metti una vita a piacerti, e poi arrivi alla fine e te rendi conto che te piaci. Che te piaci perché sei tu, e perché per piacerti c’hai messo na vita intera: la tua”.
Anna nasce a Roma il 7 marzo 1908, figlia di una donna romagnola e di un uomo di origine calabrese che non conobbe mai. Poco dopo la nascita, sua madre si trasferisce ad Alessandria d’Egitto, e lei invece rimane a Roma affidata alla nonna e alle zie. Frequenta il liceo senza terminarlo e nel 1923 si iscrive alla scuola di recitazione Eleonora Duse presso l’Accademia di Santa Cecilia.
Una donna vulcanica, dagli occhi penetranti e i capelli neri che si ribellavano a qualsiasi pettine, questo era Anna Magnani, attrice simbolo del dopoguerra e del neorealismo italiano, capace di regalare alla nostra storia una galleria di personaggi femminili forti e struggenti, in lotta contro le ingiustizie, l’amore e le delusioni, senza mezze misure o incertezze, ma armate solamente di dignità e di orgoglio.
“Ho capito che ero nata attrice. Avevo solo deciso di diventarlo nella culla, tra una lacrima di troppo e una carezza di meno”.
Anna Magnani piace ancora oggi e tanto. Piacciono i suoi immortali lavori, la sua mimica, i suoi gesti, la sua voce particolare; Anna Magnani ha sempre dato una grande prova di sé, calandosi nei ruoli più diversi, più drammatici, più profondi, lavorando al fianco di attori celeberrimi quali Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Alberto Sordi…..
Il lavoro “Roma città aperta”, girato nel 1945, per la regia del grande Roberto Rossellini, resta sicuramente un gioiello della nostra storia. Questo è il vero trampolino di lancio della Magnani, che gli varrà anche il suo primo Nastro D’Argento (ne vincerà in tutto cinque). In quel periodo inizia anche una storia con Rossellini, che terminerà nel 1949.
Nel 1948 interpreta l’ultimo film con Rossellini prima della rottura, “L’amore”, diviso in due atti, in cui il primo (ispirato a un dramma di Jean Cocteau) è un monologo al telefono di una donna abbandonata dal compagno, quasi una premonizione.
Nel 1949 gira “Vulcano”, come rivincita e sfida nei confronti della Bergman e di Rossellini, ormai amanti che nell’isola vicina stanno girando “Stromboli terra di Dio”. Le riprese dei due film sono ricordate dalla storia del cinema come “la guerra dei vulcani“.
Anche a teatro la Magnani ha le sue grandi soddisfazioni iniziando con la Compagnia Spettacoli Eliseo al fianco dei fratelli De Rege. Il suo successo teatrale arriva con la sua interpretazione di Anna Christie. Dopo di allora prenderà il via anche la sua collaborazione con il principe della risata, Totò.
Tra i suoi numerosi riconoscimenti non si può non parlare dell’indiscusso premio Oscar ricevuto nel 1956 al Pantages Theatre di Hollywood, come migliore attrice protagonista per l’interpretazione di Serafina Delle Rose in The Rose Tattoo (La Rosa Tatuata): un evento importante anche perché Anna Magnani è stata in assoluto la prima attrice italiana a vincere tale premio per di più recitando in lingua inglese.
Anna Magnani non si fa mancare neanche il David di Donatello con il suo ruolo di Gioia nel film Wild is the Wind di George CuKor.
Al 1962 molti ascrivono il suo ultimo successo cinematografico, quando Anna Magnani gira per Pier Paolo Pasolini “Mamma Roma”, ma in realtà, anche se arriva un periodo di stallo e lentezza per l’attrice e lo stesso cinema sembra essere in crisi, non si può non ricordare la bellissima pellicola del 1965 “La Lupa” di Franco Zeffirelli: un lavoro che sarà poi portato nei teatri più prestigiosi d’Europa fino al 1969.
Fu una delle più grandi e celebri attrici del cinema mondiale, che venne definita dal Time “divina, semplicemente divina”, mentre il primo uomo nello spazio, Jury Gagarin, la salutò così mentre era in orbita: “Saluto la fraternità degli uomini, il mondo delle arti e Anna Magnani“.
Carnale, verace e dalla personalità straripante, Nannarella riusciva a mostrare sul set sentimenti, emozioni, passione e dolore.
Anna Magnani lavorerà anche per il grande Federico Fellini, interpretando nel 1972 sé stessa. La diva Anna Magnani si spegnerà un anno dopo nella capitale romana dopo una lunga malattia.
Nella vita privata l’attrice è stata legata dal 1933 a Goffredo Alessandrini, regista italiano, da cui si separò sette anni dopo. Nel 1942 visse un’intensa storia d’amore con l’attore Massimo Serato, dal quale ebbe il figlio Luca.
“I tempi felici sono brevi. A sommarne gli attimi in una vita, non fanno una settimana. Eppure la vita è bella lo stesso” anche questo fu Anna Magnani.