Anni 20, su Rai 2, è stato un flop. Persino peggio di Seconda linea, chiuso dopo 2 puntate (deve essere la maledizione del 2). Ambizioni da rotocalco, conduzione gradevole da parte di Parisella, una intervista più che decorosa ad Enrico Ruggeri, un bel commento breve di Rapisarda. Però non è bastato. Servizi esterni debolucci, benché potenzialmente interessanti.

In fondo il complimento migliore arriva dal quotidiano cattolico Avvenire che, con un commento di Andrea Fagioli, stronca l’idea di aver concesso la parola agli isolani di Lampedusa. Che, ammette obtorto corto il giornalista politicamente corretto, avranno anche tutte le ragioni del mondo, ma rischiano di alimentare la contrarietà all’immigrazione. Dunque per l’Avvenire è indispensabile censurare chi ha ragione ma non è allineato. Splendida lezione di giornalismo.
Però, appunto, non basta aver ragione se poi si ha paura di urlarla. Né carne né pesce, insomma, nonostante le buone intenzioni. Ma quali intenzioni? Anni 20 vuole essere un rotocalco di destra che si contrappone agli show (definirli informazione è eccessivo) iper schierati dei vari Formigli, Merlino, Floris, Gruber, Iacona e compagni vari? In tal caso avrebbe dovuto avere il coraggio di coinvolgere tutto quel mondo di esperti dell’ambito culturale, economico, geopolitico, sociologico che è più che vivo nella destra non partitica. Ma forse avrebbe infastidito il circolo della Garbatella.
Oppure si illude di rappresentare un polo formativo super partes? Visto il risultato, si è sbagliato tutto. È mancato soprattutto un pubblico di riferimento. Mica poco. Forse perché quel tipo di pubblico proprio non esiste.
Ma a proposito di pubblico, il fallimento di Anni 20 è anche il fallimento di tutta quella destra sempre pronta a lamentarsi per le menzogne di Report ma poi altrettanto pronta a disertare un programma che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe garantire un tipo di informazione gradito ai telespettatori meloniani. Neppure la fatica di schiacciare il 2 sul telecomando. Figurarsi acquistare un libro o un giornale. O cercare un sito su internet.

Meglio non guardare il programma e limitarsi a criticarlo senza averlo visto. D’altronde la conduttrice non ha parlato del Duce (anche se Anni 20 poteva essere un titolo intrigante), quindi è inutile perdere tempo per informarsi su Muccioli e Sanpa, sui migranti a Bardonecchia e Lampedusa, su Draghi ed il futuro dell’Italia. Ma la diserzione del pubblico di destra dovrebbe impensierire anche il circolo della Garbatella che ha sponsorizzato il programma. Perché quel poco più dell’1% di share potrebbe rappresentare lo zoccolo duro non di Fdi ma del gruppo di potere racchiuso all’interno del Grande raccordo anulare.