Beh, almeno un motivo d’orgoglio, un primato continuiamo a detenerlo… Non saremo più Patria di eroi, poeti e naviganti… non più, come nel Rinascimento, modello di arte e cultura, le nostre Università le più importanti e ambite d’Europa… Ma un primato per lo meno ce lo abbiamo ancora. Secondo (non so quanto) autorevoli istituti di statistica internazionali, siamo il popolo più ignorante d’Europa. E il decimo nella classifica mondiale.
Di che andarne fieri…
Ora, è chiaro che tali statistiche lascino, come tutte, il tempo che trovano… E poi, per lo più, vengono dagli inglesi, che da sempre ci considerano una sorta di colonia depressa. Anche perché noi si è fatto un po’ di tutto per farci trattare come tale.
Ed è chiaro anche che il livello della nostra istruzione, per quanto vertiginosamente scaduto dal secondo dopoguerra ad oggi , per insipienza ed incuria delle cosiddette caste dirigenti, non può essere davvero considerato inferiore a quello, per esempio, di molti paesi africani… Anche se lasciando fare ancora un po’ all’Azzolina…
Comunque, al di là della britannica spocchia, dimentica (volutamente) del fatto che il loro Chaucer era un imitatore di Boccaccio, e che Shakespeare riprende la cultura italiana a piene mani… e che, forse, era lui stesso di origine italiana, anzi siciliana….
Al di là della demenziale gestione della nostra scuola ai tempi del feliciometro ed altre corbellerie…
Al di là degli infimi livelli della comunicazione e dell’informazione, che ha ormai completamente tradito il retaggio dei Barzini e dei Montanelli, dei Cohen e dei Pettinato che avevano fatto grande il giornalismo italiano…
Al di là di tutto, ınsomma.
Devo ammettere, di mala voglia, che non so se siamo i primi in Europa e i decimi o dodicesimi nel mondo,
Ma ignoranti noi italiani lo siamo per davvero.
E non è una questione di conoscenze scientifiche o umanistiche. Di grammatica o di matematica. È questione di un’ignoranza ben più grave. E profonda.
Ignorare significa non conoscere. Etimo latino, ovviamente. Che resta, col greco, la lingua madre della conoscenza. Non della cultura, si badi bene. Perché si può essere colti in molti ambiti senza saperle. Ma sapere almeno un po’ di latino, e possibilmente anche di greco, favorisce la conoscenza.
E noi italiani siamo ignoranti proprio perché non conosciamo… Ma cosa, non conosciamo?
La risposta è semplice. Non conosciamo ciò che ci circonda. Il mondo, la realtà, ciò che accade e ci coinvolge. E determina le nostre vite.
Ed è l’ignoranza più grave. Più pericolosa…
La riprova? L’abbiamo sotto gli occhi. Siamo l’unico popolo che ha accettato e subito restrizioni tanto pesanti alla sua libertà e, anche, semplicemente esistenza, supinamente. Senza mai reagire neppure a fronte dei peggiori soprusi. Alle più astruse, e assurde, vessazioni.
Siamo gli unici che continuano a subire, quasi felici di vederci imporre sempre nuove forme di servaggio. Di vedere violata la Costituzione e, cosa ancor più grave, le libertà fondamentali dell’uomo…
Siamo gli unici privi di orgoglio, di senso del decoro, di senso del ridicolo…
E per di più subiamo tutto non da un grande tiranno, che so un Silla, uno Stalin… ma da un manipolo di mediocri. Il prodotto del mito dell’uno vale uno, che è la vera riprova della nostra ignoranza della realtà.
E di questi, che ci vessano, sfruttano e portano alla rovina, in molti, in troppi si sono innamorati. Le bimbe di Conte non sono che il fenomeno più appariscente e risibile. C’è di peggio. A sinistra e a destra. Quella che si definisce buona, in particolare… Ma non solo.
Insomma, siamo ignoranti, al di là del titolo di studio e della maggiore o minore erudizione, perché non conosciamo, o ci rifiutiamo di conoscere, viltà o pigrizia, ciò che ci circonda. Perché conoscere significa prendere posizione. E noi preferiamo che siano altri a decidere. Specialmente se sono altri non migliori, ma peggiori di noi. Così neppure ci sentiamo mortificati….
L’ignoranza, quella vera, non è non sapere cose, che so, la meccanica quantistica o le teorie di Popper…
L’ignoranza è non avere coscienza di noi stessi. E quindi essere privi di dignità interiore. E di senso estetico.
Mi guardo intorno per la strada. Sarò ripetitivo, lo so… ma lo spettacolo da mesi è sempre lo stesso. Volgare, ridicolo, mortificante…
Hanno proprio ragione. Siamo davvero uno dei popoli più ignoranti del mondo…