“Lezioni di nirvana, i Buddha in fila Indiana…“
Stralunate le parole, martellante il ritmo. Occidentalis Karma di Francesco Gabbani viene diffuso nel parco giochi dove ho accompagnato mio figlio. I ragazzini saltano a ritmo sui tappeti elastici. Qualche genitrice batte il piede (s)coperto dal sandalo per terra.
Funziona. Nonostante il tempo trascorso dal successo sanremese. Funziona, anche perché, per lo più, non si ascoltano le parole. O non le si capiscono. Che è, poi, la stessa cosa….
Sarebbe lo stesso con il Battiato di molti anni fa. Quello dell’Era del Cinghiale Bianco. Che, certo, ha ben altro spessore. Ma alle giostre non potrebbe funzionare.
In soldoni, viviamo in una sorta di Supermarket del Sacro. Un Sacro, ovviamente, fai da te. Tendenza già presente da tempo. Non a caso la canzone di Battiato ha ormai una quarantina d’anni… Ma tendenza che, negli ultimi tempi, è andata accentuandosi e accelerando, se possibile, il suo degrado.
Già, perché allora, quarant’anni fa, potevi vedere gli Hare Krishna saltellare al ritmo dei tamburelli. E vi erano maestri di yoga, più o meno improvvisati, che impartivano lezioni delle più diverse scuole. O pretese tali. Anche perché, come scrisse Massimo Scaligero, grattando dietro a certi Swami o Yoğın , trovavi abili magliari napoletani…
Curioso com’ero, ho girellato parecchio in quel mondo. Ho incontrato vecchi teosofi convinti che il Christo stesse per tornare dallo spazio cosmico a capo di una flotta stellare. I Vangeli gnostici coniugati con Star Treck.
Sciamani con l’accento bolognese che cercavano di riprodurre la Danza del Sole dei Dakota – si veda “L’uomo chiamato cavallo” – sull’Appennino tosco – emiliano.
Sufi che recitavano il Corano con marcato accento veneziano..
Maghi ritualisti che organizzavano riti crowleyani. E che venivano denunciati per atti osceni in luogo pubblico.
Spiritisti a bizzeffe. Qualche timido seguace del Vudu.
Kabalisti che cercavano gli scritti di Abulafia ben prima che ne parlasse Eco nel”Pendolo di Foucault”.
Insomma, il Supermarket del Sacro.
Ma era un Supermarket in cui potevi trovare anche la qualità. Non dico grandi iniziati o autentici maestri spirituali – anche perché, se davvero li incontri, non ne parli. Dico degli studiosi seri, rigorosi. Degli appassionati sinceri, ancorché confusi. Persone colte, che si impegnavano e sudavano, in una ricerca che, di per sé, aveva una sua intensità. Ed anche una sua poesia. A quel girellare, a quelle strambe frequentazioni, devo non poco della mia formazione. Esperienze, incontri, dialoghi. Fuori da ogni accademismo. Su temi che la scuola ignorava. Non so se mi hanno aperto la mente. Sarebbe arroganza affermarlo. Ma stimoli quelli sì, me ne hanno dati. E molti. Bei ricordi, comunque…
Ma oggi? Non siamo più di fronte ad un Supermarket, ma ad un emporio di carabattole cinesi, prodotte a basso costo. Inutile prendersela, però, con chi le vende. È la qualità della domanda che determina quella dell’offerta.
Lo yoga è ormai concepito come una sorta di ginnastica psicofisica. Insegnata insieme al pilates e alla zumba.
La dieta vegetariana o, peggio, vegana non è più considerata utile o necessaria per prepararsi ad una qualche ascesi. È divenuta fine di se stessa. Religione dello stomaco.
I Tantra, poi, non sono altro che una variante della pratica sessuale. Finalizzata solo a dominare l’ansia di prestazione e a prolungare un mero piacere fisico. Come direbbe il mio Boro , na sc***ta più lunga.
Milarepa avrebbe qualcosa da ridire….
In sostanza tutto questo spiritualismo new age o post new age che dir si voglia, altro non è che uno dei volti di una (non) cultura incentrata solo sul corpo materiale. Dove la dimensione cosiddetta spirituale è stata derubricata ad una vaga sensazione, neppure un sentimento…. Molto meno. Una sensazione piacevole che ti fa sentire nobile e spirituale, che ti gratifica. Mentre stai solo mangiando, facendo ginnastica e….
È la stessa forma mentis che ti spinge ad accettare ogni sopruso, a subire ogni privazione di libertà pur di conservare, o illuderti di conservare il tuo corpo. È la stessa cultura della mascherina in spiaggia, dell’amuchina aspersa in Chiesa al posto dell’acqua santa. Dell’Eucaristia data con i guanti di lattice. Della benedizione pontificia in streaming. È la cultura della viltà e dell’avvilimento. Della paura fisica che divora anima e mente.
Il vecchio teosofo che sognava Christo su un disco volante forse era pazzo. Ma non era un vile. Né un rozzo schiavo delle sue stesse paure. Aveva una sua, eccentrica, dignità. E, in fondo, qualcosa da insegnare…
Oggi… Sono stato fortunato ad avere in altra epoca la mia giovinezza.
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