Sa’ana di Tabriz, uno dei grandi mistici e poeti persiani. Uno degli ultimi maestri del ghazal, il genere poetico che sta alla letteratura islamica come il sonetto a quella occidentale. Un suo distico dice che l’uomo è come l’onda del mare. La sua natura è il movimento, non la stasi. L’inquietudine, non la quiete.
Il poeta, probabilmente, conosceva Eraclito. In Persia il pensiero greco si era radicato ben prima dell’avvento dell’Islam, sin dai tempi di Cosroe il Grande e del regno Sasanide.
Ma Sa’ana fu anche poeta di corte dei Moghul, i discendenti di Tamerlano che dominarono in India, dando vita ad un sincretismo culturale e religioso islamico solo nella forma. Di cui il Taji Mahal è la sintesi architettonica.
E in India permaneva ancora forte la memoria della dottrina Mahayana, insegnata a suo tempo da figure come Nagarjuna e Asanga nella grande Università buddhista di Nalanda. L’impermanenza di tutte le cose. Il continuo, perenne, mutare delle forme. Unica costante nell’esistenza.
I Greci, sempre loro, avevano adombrato tale tema nel mito di Proteo. Ben prima dell’aurora del pensiero razionale. E di ciò che chiamiamo filosofia…
Proteo è l’Antico Dio del Mare. Ed ha il dono di profetare il futuro. Ma, per interrogarlo, devi riuscire a catturarlo. A imprigionarlo almeno per un momento. Ma ciò è impossibile. Perché Proteo è il continuo mutamento. Vi riesce Perseo… Ma Perseo è Perseo, appunto. L’eroe solare. Colui che viene da oltre il tempo. E che, quindi, per un attimo può fermare la Metamorfosi di Proteo…
Anche i Latini veneravano Vertumno. Il Mutamento. Giunto loro, probabilmente, dagli Etruschi. Nel cui pantheon aveva un ruolo centrale.
Sa’ana recepisce tutto questo. E la sintesi è un verso. L’uomo è come l’onda. Goethe, che amava la poesia persiana, trasfonde la stessa emozione nel suo “Divano orientale occidentale”. E D’Annunzio la trasforma in musica pura ne “L’onda”, uno dei testi più potentemente suggestivi dell’Alcyone.
Eppure noi sogniamo la stabilità. Temiamo il mutamento. Vorremmo essere pietra, non onda. Anche se l’onda, alla lunga, erode lo scoglio. E lo costringe a mutare. Per questo abbiamo tanta paura della morte. E del futuro.
Da questo negare la nostra natura, il nostro essere onda che muta di continuo, vengono tutti i malı. Il non accettare che le storie, gli amori terreni finiscano. Il restare prigionieri di una rappresentazione ormai vuota di realtà. La paura di aprirsi al nuovo. Che paralizza la mente e finisce con l’inaridire il cuore…
È palese negli amori, come dicevo. Nel restare legati al passato e nel non comprendere ciò che ci viene incontro.
Con il rischio che l’onda ci trascini verso la deriva e il naufragio…
Ma è palese anche nella vita sociale. Chi teme il mutamento lo subisce. Perdendo se stesso.
Lo abbiamo visto in questi mesi. La grande paura della morte, paura astratta di ciò che, prima o poi, sarà comunque inevitabile, sta spingendo la maggioranza degli uomini a subire mutamenti della vita radicali. Tali da renderli schiavi. Da ridurre la vita solo ad una parvenza di esistenza…
Ho sempre trovato grottesca la pretesa che una Costituzione fosse ırreversible. Machiavelli mi ha insegnato che, nella politica, vige un perenne conflitto, e che le cose mutano. Ne ho avuto la riprova.. Un virus un po’ più aggressivo dell’usuale, ma propagandato in modo ossessivo. Il panico montato ad arte. E tutti sono stati pronti a rinunciare ad ogni libertà costituzionale. Persino ad ogni vita normale. Per l’illusione di sopravvivere. Di poter sfuggire la morte. Che, appunto, è solo illusione. Perché quell’incontro, quel mutamento non è evitabile…
Uomini di incredibile mediocrità che governano una massa di larve terrorizzate. Anche questo è mutamento. Ricordarsi l’estate dello scorso anno e confrontarla con questa…. Siamo irriconoscibili. E, paradossalmente, proprio per la paura di cambiare…
Ma come dice Sa’ana l’uomo è onda. E nulla si può cristallizzare… La risacca è già iniziata. Non saranno i DPCM a poterla fermare.
Certo, nessuno sa cosa gli riservi il futuro. Bisognerebbe chiedere a Proteo. Ma prima si deve riuscire a catturarlo…
Photo credits by Maria Infantino
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