Ho voglia di urlare. Di lasciarmi andare al peggior turpiloquio. Di dire cose bruttissime. Di insultare i passanti. Di inveire. Di bestemmiare in chiesa….dove i preti ormai ti danno l’amuchina al posto dell’acqua benedetta…
Ma non lo faccio. Colpa dei miei genitori. E dell’educazione che mi hanno dato. Buona, come si diceva e credeva allora. Cattiva, evidentemente, rispetto al mondo in cui mi tocca, obtorto collo, vivere oggi.
Comunque, la voglia mi resta dentro. E mi fa star male. Perché non sopporto più. E non li sopporto più.
Cominciamo l’elenco.
Non sopporto più i telegiornali, tutti. Perché tutti uguali. Una cosiddetta informazione normalizzata come neppure nei sogni di Stalin. O nella Corea di Kim.
Informazione che batte il tamburo sui nuovi focolai, sul rischio seconda ondata, sulla minaccia d’autunno. Senza dati. Senza prove. Anzi, negando palesemente la realtà. Che è fatta di terapie intensive vuote, pochissimi ricoverati… e una manciata di positivi – sani come pesci – che risultano perché ormai se li vanno a cercare con il lanternino.
Non sopporto più il Governo. La faccia ipocrita del Conte Zio. I Ministri che sembrano essere l’incarnazione del detto di don Buro (alias Christian de Sica, in Vacanze in America) : quant’è bella l’ignoranza che te fa stare bene de testa, de core e de panza… De panza, sopratutto. E non aggiungo altro…
Non ne posso più della finta opposizione. Di quelli che urlano contro il Governo, e poi se ne stanno al mare invece di votare contro il prolungamento dello Stato di Emergenza.
Di quelli che parlano contro, ma con la mascherina sempre sul volto, anche nel profilo fb, come se il Covid 19 potesse contagiarli via Social.
Dei piccoli Caudilli regionali e locali che hanno fatto e continuano a fare anche peggio del Conte Zio, con decisioni e ordinanze cervellotiche. Volte solo ad affermare la loro meschina autorità..
Non ne posso più degli esperti d’ogni tipo, immunologi specializzati in flora batterica vaginale, veterinarie, professorucoli di provincia fautori della didattica a distanza che pontificano, spargono terrore, condizionano in negativo il futuro di intere generazioni. Gonfiandosi come pavoni. E, probabilmente, gonfiando le loro tasche…
Ma soprattutto non ne posso più degli italiani. In troppi felicemente proni ad ogni soperchieria, incapaci di reagire, invigliacchiti, nascosti dietro a mascherine griffate, preoccupati solo delle loro, sempre più inutili, vite. Non si pretende un popolo d’eroi o samurai… Ma un minimo di dignità sì, per Dio! E di senso estetico. E del ridicolo.
Non ne posso, poi, più dei cretini e incretiniti mediatici, che si bevono, o fingono per interesse di bersi ogni panzana propinata da Casalino. Che, con tutto il rispetto, mica è Goebbels.
Non ne posso più di chi vede i migranti come minaccia per diffondere il virus. Perché quelli, saranno anche un problema sotto molti altri profili, ma sono per lo più dei pezzi di ragazzoni che scoppiano di salute …
Non ne posso più delle sinistre umane e delle buone destre, e anche di quelle “cattive”, ma solo a parole e con tanto di mascherina.
Non ne posso più dell’uno vale uno, e di chi, su questo, ha costruito la sua fortuna senza merito alcuno.
E non ne posso più di quell’imbecille, sulla trentina, faccia da Pupo di Conte, che poco fa, per strada, mi ha detto con fare potervo: perché lei non porta la mascherina?
Allora mi sono dimenticato dei miei genitori, e della loro buona educazione d’altri tempi.
Mi è sceso un velo rosso sugli occhi. E gli ho spiegato, nel linguaggio di Oxbridge, cosa poteva farci con la mascherina. E che, nel caso, sarei stato felice di aiutarlo.
Se ne è andato di corsa.
E a me è venuta voglia di urlare…
Mi passerà