La presentazione della Saison culturelle, priva di qualsiasi elemento innovativo, aveva suscitato non poche perplessità sul cambiamento in atto in Valle d’Aosta.
Per fortuna c’è anche altro, come la mostra dedicata al genio del fumetto Benito Jacovitti, dal 27 ottobre al 28 aprile del prossimo anno presso il Centro Saint Bénin di Via Festaz 27, ad Aosta.
Una mostra curata da Dino Aloi & Silvia Jacovitti, con la collaborazione di Milko Dalla Battista, Fiorenzo Grasso, Claudio Mellana e Alessandro Prevosto
Sono oltre 250 i disegni originali del grande artista Jacovitti esposti nella prestigiosa sede espositiva di Aosta attraverso cui sarà possibile ricostruire il percorso di una carriera durata quasi sessant’anni che ha portato l’artista a creare alcuni personaggi indimenticabili che hanno accompagnato intere gene- razioni di ragazzi.
Ed è rivolta in particolare ai ragazzi che lo hanno amato e a quelli che non lo hanno conosciuto (e che ne avranno occasione con questa mostra) tutto il percorso espositivo creato appositamente per l’occasione, puntando in particolare sui personaggi che lo hanno reso unico e inimitabile.
Schizzi, vignette, tavole di fumetti e illustrazioni compongono l’articolato susseguirsi dei disegni della mostra con alcune vere “chicche” che si potranno vedere in originale per la prima volta. Tra queste alcune tavole realizzate per oggetti promozionali, 60 disegni di figurine realizzate nel 1954 per l’albo de Il Vittorioso “Genti d’ogni paese” in cui l’estro di Jacovitti spazia in giro per i 5 continenti raffigurando a modo suo ogni popolo.
Ricche di fascino sono alcune tra le prime tavole disegnate negli anni Quaranta per Il Vittorioso e altri giornali, veri esempi di calligrafismo disegnato. Tra queste spiccano per bellezza i disegni di “Pippo e la guerra”, “Mandrago”, “L’Onorevole Tarzan”, “Pippo in montagna”, “Giacinto corsaro dipinto” e “Oreste il guastafeste” recentemente tornate in possesso della figlia.
Nella sezione dedicata agli esordi si potrà ammirare una delle primissime panoramiche realizzate da Jacovitti a 17 anni, anticipatrice di quelle meravigliose e affollatissime tavole che diventeranno, nel corso degli anni, una sorta di suo marchio di produzione, oltre a sei tavole, le uniche rimaste, della storia inedita “I tre re” disegnata durante la seconda guerra mondiale.
Si passerà dalle tavole del mitico “Diario Vitt” realizzato dal 1949 al 1980, vera icona degli studenti di quegli anni, ai diari realizzati da Jac negli anni Ottanta.
Attraverso le sue collaborazioni con i principali giornali per i ragazzi come il già citato “Il Vittorioso”, “Il Giorno dei ragazzi”, il “Corriere dei Piccoli” e “Il Giornalino” si potranno ammirare gli originali di “Cocco Bill”, “Tom Ficcanaso”, “Tarallino”, “Occhio di Pollo”, “Jack Mandolino”, “Chicchirino”, “Cip l’arcipoliziotto” e “Zorry Kid” che quest’anno compie cinquant’anni. Per questo motivo sarà in mostra un’intera storia di questo delizioso personaggio.
Fiore all’occhiello saranno alcune illustrazioni realizzate per “Pinocchio” edito nel 1964, riconosciute dai critici come tra le opere più significative della sua lunghissima carriera.
Jacovitti ha frequentato la televisione attraverso la realizzazione di importanti “Caroselli” e di storie andate in onda nel programma cult “Supergulp!”. Ha collaborato con un grande umorista come Marcello Marchesi, a cui lo univano idealità politiche e trascorsi controcorrente.
Le affollatissime panoramiche, ricche di centinaia di personaggi e di battute, personificazione dell’Italia di quegli anni, avranno un posto d’onore all’interno dell’esposizione.
Il “Patentone”, gioco dell’oca sul tema automobilistico sarà riprodotto in grande formato per permettere ai ragazzi di poter giocare all’interno dello spazio del Saint Bénin con sagome segna posto e un dado in gommaspugna.
Completa la mostra un volume (edito da Il Pennino) con contributi critici di Fabio Norcini (critico d’arte), Daria Jorioz (critica d’arte), Gian Paolo Caprettini (già docente di Semiologia all’Università di Torino), Vincenzo Mollica (giornalista Rai), Gianni Brunoro e Luca Boschi (tra i più importanti jacovittologi italiani), François Corteggiani (autore di Fumetti) e Goffredo Fofi (saggista e critico cinematografico).
Nel periodo della mostra sono previste due conferenze dedicate all’arte di Jacovitti ed un incontro mensile come corso di avvicinamento al fumetto umoristico tenuto da Claudio Puglia.
Jacovitti era uno di quegli artisti poliedrici capaci di confrontarsi con qualsiasi situazione richiedesse il suo impegno.
Nella sua sterminata carriera ha inventato centinaia di personaggi tra cui il glorioso “Cocco Bill”, i mitici “tre P – Pippo Pertica e Palla –” ed ancora i personaggi dei suoi esordi come “Battista l’ingenuo fascista” ed il “Pinocchio” più volte disegnato ed edito con tavole illustrate assolutamente sconvolgenti per capacità di interpretazione e maestria del segno. Ma l’elenco sarebbe davvero sterminato.
Jacovitti ha interpretato gli umori italiani attraverso i suoi personaggi, anticipando oltre tutto di qualche anno il Western all’italiana di Sergio Leone (spaghetti western) con il delizioso e divertente “Cocco Bill”.
Una mostra su di lui non è solo una mostra sul fumetto, ma assume anche -se non soprattutto- un carattere profondamente culturale, di costume politico e sociale. Una sorta di manuale di sociologia disegnato in modo surreale, bizzarro e parodistico.