In Argentina sono sempre più evidenti le conseguenze del passaggio di testimone da un governo scellerato al FMI.
L’università pubblica chiude i battenti per più di un mese per poter raccattare un aumento salariale pari al 25% che copre solo in parte un’inflazione che ha già superato il 30% ed è proiettata a varcare il 40% per la fine dell’anno.
Nella Provincia di Buenos Aires più di 500 mila alunni delle scuole pubbliche non riprendono le lezioni a causa della precarietà della maggior parte delle infrastrutture scolastiche, dichiarate inagibili dopo l’esplosione, in una scuola della località di Moreno (a 40 km dalla capitale), a causa di una fuga di gas che ha provocato la morte della preside e di un bidello il 2 agosto scorso.
Incidente la cui responsabilità è ricaduta sull’umile addetto alla manutenzione e non sui “Ponzio Pilato” dell’amministrazione pubblica ai quali si erano rivolte insistentemene le autorità dell’istituto scolastico per denunciare un problema all’impianto del gas.
Fame morte e indigenza sembra essere la lettura più azzeccata dell’acronimo FMI la cui ricetta a base d’olio di ricino propinata agli argentini, con il beneplacito di un governo bardasso, sta sortendo un nefasto effetto.
A Moreno, come del resto in gran parte della Provincia di Buenos Aires, i bambini non vanno più a scuola per studiare, ma per mandar giù un boccone che i docenti, insieme all’appoggio della comunità, riescono a racimolare attraverso l’organizzazione di refettori popolari, nell’attesa del ripristino delle strutture scolastiche che consentano di poter lavorare senza rischiare l’incolumità física.
Ma sembra evidente che a qualcuno neppure questo vada bene. Dopo reiterate minacce recapitate attraverso volantini, telefonate anonime e scritte sui muri delle scuole, ieri una docente, che aveva già ricevuto delle lettere minatorie, è stata sequestrata per diverse ore, torturata e picchiata, nonché punzonata sull’addome con la scritta “Olla NO“(pentola no, ossia “nisba refettorio“) un fatto che riporta l’Argentina agli anni bui dei sequestri e delle torture da parte della dittatura civico militare.
1 commento
Cuando el modelo “económico /cultural” de Macri y sus secuaces parece habernos mostrado todo, vuelve a sorprendernos . Ahora toman coraje los torturadores de las docentes que dan de comer.