Dal ritorno al governo il peronismo – con le sue varie anime di cui sono espressione tanto il presidente in carica Alberto Fernández, considerato vicino alla fazione moderata, quanto la vicepresidente e già inquilina della Casa Rosada dal 2007 al 2015 Cristina Fernández de Kirchner – non ha avuto un attimo di respiro.
Tra la necessità di far fronte agli accordi sottoscritti dal suo predecessore, il liberale Mauricio Macri, con il Fondo monetario internazionale, le ricadute economiche e sanitarie della pandemia generata dal Covid 19 e la sconfitta, con tanto di perdita della maggioranza al Senato, nelle elezioni di metà mandato per il rinnovo di alcuni seggi delle due Camere che compongono il Parlamento albiceleste, il mandato guidato da Fernández non ha potuto attuare il programma sociale grazie al quale era stato investito dai cittadini argentini finendo nella spirale di continui rimpasti di governo che hanno scontentato tutte le correnti del Frente de Todos, la coalizione con cui era stato eletto nell’ottobre 2019.
Inizialmente messa alla berlina per via giudiziaria seguendo il leitmotiv inaugurato in America latina con Rafael Correa in Ecuador e Lula in Brasile (come sottolineato su queste stesse colonne da Luca Bagatin) al fine di evitare la possibile ricandidatura alla massima carica istituzionale del Paese, la Kirchner ha rischiato la vita nell’attentato presso la sua abitazione di inizio settembre, per fortuna fallito a causa di una pistola malfunzionante.
Genera ancora più perplessità il totale silenzio posto dai media nostrani sull’accaduto. Nessuna presa di posizione da parte dei politici nostrani, nessuna espressione di solidarietà alla Kirchner, nessuna notizia nei principali telegiornali nonostante, come riconosciuto da Giorgio Ballario sulla piattaforma di Barbadillo, lo strettissimo legame tra Buenos Aires e il mondo latino dell’Europa continentale oltre a quello, nello specifico, della nostra Penisola dalla quale discendono la metà degli abitanti della nazione sudamericana.
Si trova, invece, su certa stampa (sic!) l’ipotesi complottista secondo la quale l’attentato, destinato a fallire fin dall’origine, sia stato orchestrato dagli stessi peronisti per spostare l’attenzione dalle gravi difficoltà dell’esecutivo e riunire proprio intorno alla storica leader tutti i sostenitori.