Ma come? Noi atlantisti soffocchiamo l’Argentina grazie al Fondo Monetario Internazionale (controllato da Washington) e loro, invece di dichiarare fallimento e svenderci tutto, si rivolgono ai cinesi che investono, offrono denaro, costruiscono infrastrutture a partire da un porto che minaccia gli interessi degli USA e della Nato? Inaccettabile!
Ma come? Noi atlantisti imponiamo sanzioni per affamare la Corea del Nord e loro, invece di venire in ginocchio ad invocare pietà, vendono armi ai russi in cambio di aiuti alimentari? Vergognoso!
Quando ci si confronta con l’indignazione dei “politici del bene”, sostenuti da un giornalismo spazzatura che merita di sparire, contro i comportamenti dei “Paesi del male”, diventa inevitabile chiedersi se sono proprio stupidi o se fanno solo finta. Purtroppo comincia a farsi strada l’idea che non fingano. Si indignano davvero perché gli altri, i cattivi, non accettano di essere presi a schiaffi senza reagire. Schiaffi distribuiti dai buoni in nome della democrazia, ça va sans dire. Dunque schiaffi che fanno bene. E gli argentini, i coreani, i russi, gli iraniani, i siriani etc etc etc dovrebbero ringraziare per la sofferenza che devono affrontare per diventare schiavi perfetti ed ubbidiente.
E invece no. Questi pessimi soggetti reagiscono. Non accettano le sacrosante punizioni. Si ribellano, si accordano tra loro. Sino ad arrivare a minacciare gli interessi di Washington nei più disparati luoghi del globo terracqueo. Perché è evidente a qualsiasi sincero democratico che, in Estremo Oriente, la Cina non abbia ragione di esistere ma i nordamericani sì. Non è bastata la lezione del commodoro Perry per comprendere che l’Asia è un luogo che deve dipendere dagli Usa?
Quanto all’America Latina, già Monroe aveva chiarito che si trattava del giardino di casa di Washington. Dunque nessuno doveva interferire. E invece russi di qua, cinesi di là: gente che non sa comportarsi. Meno male che ci sono due donne europee pronte a correre scodinzolando quando Biden fischia. Loro sì che danno grandi soddisfazioni.