L’obiettivo è ridurre al minimo il rischio di infarti. Al centro cardiologico Monzino, a Milano, si sta sperimentando il farmaco che Eugene Brauwnwal, luminare della cardiologia moderna, non ha esitato a definire il futuro “vaccino anti infarto”. Sono tre i pazienti che prenderanno parte allo “studio multicentrico internazionale Victorion-2p”. Lo studio in atto coinvolgerà in tutto il mondo più di 10mila pazienti. La casa farmaceutica Novartis sostiene che il nuovo farmaco, come un vaccino, viene somministrato solo due volte l’anno ed è in grado di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari gravi, come infarto e ictus, dimezzando i livelli di colesterolo cattivo Ldl-c.
Piergiuseppe Agostoni, direttore del dipartimento di cardiologia critica e riabilitativa Monzino, professore ordinario di malattie cardiovascolari all’università degli studi di Milano, sostiene che “è noto come l’Ldl-c giochi un ruolo chiave nello sviluppo e la progressione delle malattie cardiovascolari e aterosclerotiche ed è dimostrato che, abbassandone i livelli nel sangue, si ottiene una riduzione della loro incidenza e della mortalità”. Il Professore ha aggiunto: “pur avendo a disposizione un’ampia gamma di farmaci anticolesterolo, tra cui le note statine, i target di Ldl-c desiderabili per ridurre il rischio di recidive sono spesso difficili da ottenere. Inclirisan è il primo farmaco di una nuova classe che, in studi clinici precedenti, ha già dimostrato di poter abbassare del 50% i livelli di Ldl-c sia in pazienti con malattia cerebrovascolare che in pazienti con malattia polivascolare. In questi soggetti, anche la terapia con statine, pur alla massima dose tollerata, non aveva ottenuto del tutto l’obiettivo”.
Inclirisan oltre ad avere una bassa tossicità è un farmaco efficace: viene iniettato sottocute, come avviene ad esempio per l’eparina, e va direttamente a un bersaglio specifico senza altri target in diversi punti dell’organismo. Per questo ha una buona tolleranza e provoca effetti collaterali meno gravi rispetto alle statine ad alte dosi. Un farmaco che potrà essere una delle innovazioni più importanti in ambito di prevenzione cardiovascolare e che sarà capostipite di una nuova classe di farmaci anticolesterolo, che agiscono con un meccanismo di ‘silenziamento genico’.
Al momento in Italia, oltre al Monzino, sono in corso di attivazione altri 5 centri, ma il numero è in continua crescita. I centri totali che vorrebbero aprire la sperimentazione a livello mondiale sono 806, di cui 531 extra-UE, 275 UE e 20 Italiani, con un obiettivo di reclutamento nel nostro Paese di 200 soggetti.
1 commento
Non entro in merito alle questioni mediche legate alla correlazione colesterolo “cattivo” ed infarto, ma questo approccio mi sembra alquanto riduttivo considerando la complessità del corpo/mente umani. Inoltre invece che punturarsi ogni anno (adesso va molto di moda) forse basterebbe una vita più umana e una alimentazione più attenta soprattutto alla qualità di quello che si assume.