Nella prima metà del 2024 potrebbero arrivare in Italia le nuove auto elettriche cinesi XEV prodotte in Marocco e commercializzate dalla veneta Campello Motors. L’accordo è in via di definizione e prevede appunto la realizzazione di un impianto produttivo vicino al porto di Tangeri, in modo tale da evitare i sempre più costosi trasferimenti delle auto fabbricate in Cina. Dal Marocco le vetture saranno invece consegnate in Italia ed in Europa a costi contenuti ed in tempi rapidi.
E mentre si costruirà lo stabilimento, si provvederà anche a formare il personale che andrà a produrre le nuove vetture. Approfittando anche delle agevolazioni offerte dal governo di Rabat alle aziende straniere che si insediano nel Paese nordafricano. Ma puntando anche sul costo del lavoro più basso rispetto agli standard europei.
Quanto all’Italia, si stanno studiando collaborazioni con Eni per arrivare alla sostituzione rapida della batteria in occasione dei rifornimenti, in modo da ridurre al minimo i tempi di attesa.
Il segnale di XEV è comunque chiaro proprio per l’Italia e per coloro che sognano di trasformare il Paese in una sorta di Bangladesh europeo: per quanto si riducano i salari, per quanto si aumenti lo sfruttamento, per quanto si incrementi la povertà, l’Italia non potrà competere con l’Africa sul piano dei costi e dei prezzi. Perché il costo della vita è diverso e servirà molto tempo per arrivare ad un livello comparabile. Dunque è indispensabile cambiare radicalmente l’economia italiana. Anche se a Roma hanno difficoltà a capirlo.
1 commento
fino sa quando i governi in Italia accetteranno le direttive sbagliate ed inconcludenti dei sindacati e dei partiti di sinistra non sarà possibile rilanciare l’economia e fare tornare le fabbriche a rimettere gli stabilimenti in patria = Quando basterebbe ridurre le tassazioni dei profitti, per rendere più competitiva ed interessante la creazione di nuovi stabilimenti con manodopera italiana