C’est l’argent qui fait la guerre, come si sosteneva un tempo o c’est la guerre qui fait l’argent? Che qualcuno abbia approfittato delle guerre per arricchirsi non è certo una novità. Non solo i mercanti di armi, ma anche industriali che riforniscono le truppe di abbigliamento, cibo, veicoli civili adattati per usi bellici. Però una nota di Agcnews suscita non poche perplessità sulla gestione dell’attuale conflitto in Ucraina.
Andiamo per ordine. L’Unione europea acquista dalla Cina il 90% delle terre rare di cui ha bisogno. Servono per i microchip, per l’industria chimica, per l’elettronica. E per le armi. Servono per le munizioni perforanti, servono per le armi anticarro. Insomma servono per l’arsenale che l’Ue ha gentilmente offerto a Zelensky per colpire i russi. E la Cina lo ha venduto senza alcun problema. Pecunia non olet. E fin qui è quasi normale.
Però è meno normale che la gran parte di queste terre rare sia arrivata, e continui ad arrivare, in Europa trasportata dalle Ferrovie russe attraverso la Federazione Russa. In pratica Mosca consegna all’Occidente il materiale indispensabile affinché l’Occidente colpisca la Russia. E tanto per chiarire, i flussi sono considerevolmente aumentati dopo l’inizio della guerra.
Ma non è l’unica assurdità. Perché Mosca garantisce agli Stati Uniti circa il 40% del combustibile nucleare utilizzato dalle centrali nordamericane.
In questo teatrino di morte e di arricchimenti vari, è da notare che gli atlantisti non hanno imposto sanzioni al commercio di minerali e che la Russia non ha aumentato i prezzi del trasporto. I maggiordomi europei di Biden avevano fatto balenare l’idea di impedire la vendita del litio alla Russia, ma quando Mosca ha fatto capire che avrebbe risposto con iniziative analoghe sulle terre rare cinesi dirette in Europa, tutto è finito a vodka e patatine fritte. In teoria la Cina potrebbe anche vendere facendo passare le terre rare per altre rotte. Ma sarebbe più lento, più costoso. Dunque meglio lasciare tutto com’è. Finché c’è guerra c’è speranza. Ma non per chi muore, per chi si impoverisce, per chi è costretto a lasciare la propria casa, per chi rinuncia a cibi sani perché costano troppo.
Però ci sono anche gli Amadeus, i Crosetto, gli azionisti delle compagnie energetiche e delle aziende che producono armi. Bisogno pur che qualcuno si sacrifichi per la loro felicità.
1 commento
Ennesima dimostrazione che lo spirito di Yalta è stato rinverdito
In effetti il putinismo fa il paio con l’atlantismo
Unica vittima è l ‘Europa dopo , ovviamente, il popolo ucraino che i putinisti confondono con un Governo e che gli atlantisti usano come piede di porco
Che tristezza leggere i commenti di tanti destraioli che si sono dimenticati della loro , a questo punto teorica, formazione culturale
La Storia non si ferma ma non va nella direzione dei loro desiderata, come non godi se ti tagli gli attributi per fare dispetto alla suocera