In India a pagare il prezzo più alto delle crisi sono i più poveri, soprattutto le donne. Nel distretto di Beed, nello stato del Maharashtra, dove l’agricoltura presenta difficoltà notevoli per la mancanza di precipitazioni, le lavoratrici pur di mantenere il lavoro e sopportare turni di raccolta in condizioni igieniche orrende, anche per 12 ore al giorno, si affidano a medici che tolgono loro l’utero. Sono donne che trascorrono i sei mesi del raccolto in tende senza acqua e senza elettricità.
Secondo i media indiani, oltre 4.500 giovani donne a Beed, negli ultimi tre anni, si sono sottoposte a isterectomia. I famosi ‘mukadam’ suggeriscono alle ragazze e alle donne di procedere a un’isterectomia totale per eliminare dolori mestruali, problematiche legate al parto, consigliando l’intervento come banale.
L’ablazione totale dell’utero coinvolge il 36% delle lavoratrici agricole. Un reportage dell’emittente France Télévisions, “Le sacrificate dello zucchero”, documenta che molte donne impiegate nei campi vengono reclutate dai ‘mukadam’, già dall’età di 10 anni. Le condizioni di lavoro sono molto dure: si svegliano tutti alle 3 di notte, oltre 10 ore di lavoro sotto il sole più cocente e un giorno solo di riposo al mese.
Un documentario che riporta le testimonianze di lavoratrici, di cui oltre una su tre è stata sottoposta all’intervento irreversibile, alcune già a 20 anni. La maggior parte di queste donne a 20 anni ha già due o tre figli, quindi i medici trovano le giuste motivazioni nel convincerle a sottoporsi agli interventi. Per quanto raccontato finora, interi villaggi sono stati ribattezzati come “villaggi di donne senza grembo”. L’isterectomia provoca una menopausa precoce in quanto blocca la produzione di ormoni e rende le donne indiane sterili. A soli 30 anni, le donne che hanno subito quel genere di intervento invecchiano prematuramente. Questo è il prezzo da pagare in cambio di maggiore produttività e posto di lavoro assicurato. Niente più dolori mestruali, né figli.
Donne, in particolare quelle provenienti da famiglie povere, senza garanzie e senza istruzione, sono costrette a fare scelte che hanno un impatto a lungo termine e irreversibile sulla loro salute e sulla loro vita.