Il nemico pubblico numero 1? Per gli idioti atlantisti non è la donna ma, inevitabilmente, la Cina. Dunque che si fa per contrastarla? Le si regala la Russia, ossia il Paese più vasto, ricco di materie prime indispensabili per lo sviluppo della Cina ed a prezzi superscontati. Geniale! Roba da yankee, indubbiamente. Però essere così stupidi non basta. Bisogna fare di più per conservare il primo posto nella classifica della stupidità. Ed allora si regala alla Cina anche l’Asia centrale. E poi il mondo arabo. E l’Africa. E l’America Latina.
Però la repubblica Ceca ha voltato le spalle a Mosca ed anche alla Cina. Ah beh, allora siamo a posto. È come quando i chierici della disinformazione italiana gongolavano perché le sanzioni contro la Russia erano state votate da San Marino e non da Pechino: 1 pari..
Ma adesso gli analisti fans del petomane di Washington assicurano che l’alleanza tra Mosca e Pechino non può durare. Perché i russi non accettano di essere colonizzati. Non si capisce perché dovrebbero accettare di ridursi a fare i servi dei maggiordomi di Biden. Indubbiamente la Russia si sta indebolendo ed ha sempre minor influenza sugli ex Paesi sovietici dell’Asia Centrale, a partire da Kazakhstan e Uzbekistan. Che provano a giocare una partita autonoma tra Occidente ed Oriente, ma si ritroveranno a dipendere da Pechino e dalla sua espansione in tutta l’area.
Perché lo scontro imposto dagli atlantisti ha spaccato il mondo. Ed è vero che Pechino non sostiene militarmente, in modo esplicito, la guerra russa in Ucraina per non rompere del tutto i rapporti commerciali con l’Unione europea, ma è anche vero che gli interessi cinesi non erano limitati a vendere 4 magliette in più ed una salsa di pomodoro di dubbia qualità. La Via della Seta ferroviaria, unita alla creazione di una rete di collegamenti navali, aveva obiettivi ben più ambiziosi. Se, per obbedire al padrone statunitense, gli europei dovranno ridurre gli scambi commerciali con Pechino, è evidente che la Cina avrà minori interessi nel mantenere buoni rapporti con un’Europa asservita. E sarà costretta a spostare gli obiettivi, rendendo sempre più stretti i legami con la Russia.
Superando, per forza di cose, eventuali rivalità con Mosca. Pechino ed il Cairo hanno appena annunciato nuovi investimenti cinesi in Egitto per 5 miliardi di dollari. Ma non per questo si raffredderanno i rapporti tra Egitto e Russia.
Da un lato, dunque, le speranze assurde di chi vuole chiudere le porte ai commerci con Pechino ma pretende che Xi Jinping obblighi Putin a ritirarsi dal Donbass, e magari anche dalla Crimea, in modo da incrinare definitivamente i rapporti russocinesi. E dall’altro i maggiordomi europei che non sanno rendersi indipendenti da Washington ma che, in fondo, si rendono conto che una simile situazione porterà ad un disastro completo per il Vecchio Continente. Ma procedono ugualmente verso la rovina dei propri popoli, per la felicità di rimbamBiden.
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