Atm, Atac, Anm, Gtt. Cambiano le sigle delle aziende dei trasporti pubblici locali ma, in ogni caso, ai sudditi spetterebbero ora dei rimborsi. Chi ha pagato un abbonamento per utilizzare il servizio pubblico è costretto, ora, a rinunciare per le deliranti misure imposte dai dittatorelli dello Stato Libero di Bananas.
I vari sindaci hanno dichiarato che, in pratica, solo un quarto dei passeggeri “normali” potrà salire su un autobus, sul tram, in metro. Dunque i 3 quarti hanno pagato per un servizio che viene negato.
Ce lo chiede l’Europa.. Ah no, ce lo ordinano gli esperti. Senza entrare nel merito della loro esperienza, vera o probabilmente falsa, ciò che è chiaro è che le aziende dei trasporti non forniranno un servizio per il quale hanno incassato i soldi dei cittadini. E lo stesso vale per chi ha pagato l’abbonamento annuo del parcheggio e si ritrova con i parcheggi aperti a tutti.
L’emergenza, certo. Dunque nessuna protesta ma la restituzione dei soldi degli abbonamenti. O il prolungamento della validità degli abbonamenti per un numero equivalente di mesi in cui la normalità del servizio non è assicurata. Imprigionare i sudditi e fregargli anche i soldi degli abbonamenti non è proprio il massimo della correttezza.
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