“Mi recensisci il mio ultimo libro?”. “Mi promuovi il corso che sto organizzando?”. “Mi lanci il convegno dove interverrò?”. “Mi condividi l’articolo sui social?”. L’accattonaggio mediatico è estremamente diffuso a destra. Sacrosanto, anche. Soprattutto quando, in passato, il pensiero delle destre era emarginato e doveva viaggiare grazie al tam tam mediatico interno alla fantomatica “area”. Ora, però, la situazione politica è completamente cambiata. Il destracentro ha vinto le elezioni e Mediaset può finalmente premiare chi aveva avuto il coraggio di tenere la schiena dritta di fronte all’egemonia gauchista: Littizzetto, Myrta Merlino e Berlinguer. Chapeau!
Dunque gli esclusi, nonostante le indecenti passerelle romane in cerca di ingaggio, devono continuare ad elemosinare le attenzioni del tam tam dell’area. Purché a senso unico. Perché i beneficiati di ospitate, recensioni, interviste, promozioni, condivisioni, spariscono quando temono di dover ricambiare il favore. Non per un costo che vada al di là di pochi attimi di fatica editoriale, ma per un serissimo problema di autoreferenzialità.
Le sinergie, le collaborazioni sono un tabù. Poco importa se il convegno di Tizio è dedicato alla sopravvivenza delle nutrie mentre quello di Caio verte sulla teoria del cosmo nella Cina maoista: Tizio si farà promuovere da Caio il convegno sulle nutrie e boicotterà – o nel migliore dei casi ignorerà – l’iniziativa di Caio. Perché ciascuno è convinto che, nell’area, ci sia posto solo per sé stesso. Gli altri sono concorrenti. Non si sa a cosa concorrano, ma è meglio evitare di impegnarsi per gli altri.
“Lo farei, ma sono finiti i soldi messi a disposizione dal comune”. “Purtroppo non c’era spazio in pagina”. “L’ho proposto, ma il direttore non ha voluto”. “Ora non è il momento, domani neppure, ma in futuro certamente”.
Insieme si sarebbe più forti? Sicuramente sì, ma se poi fosse l’altro a prendersi la scena? Se fosse l’altro ad essere convocato per il casting degli intellettuali di area? Meglio non rischiare. Meglio conservare il proprio orticello, meglio organizzare il proprio mini evento piuttosto di partecipare – non come primus inter pares – ad una iniziativa di maggior valore.
Non è importante crescere e vincere insieme. È importante accorciare la linea del collega affinché la propria linea sembri più lunga.
Dunque meglio circondarsi di incapaci rancorosi – che, non a caso, non hanno grandi successi alle spalle (ma sarà stata colpa dei komunisti) – per evitare di ritrovarsi con qualcuno che faccia ombra.