Paolo Vitelli – fondatore della Azimut di Avigliana (Torino) poi cresciuta per linee interne ed attraverso acquisizioni e diventata Azimut Benetti – è ormai pronto a passare il testimone alla figlia Giovanna dopo 50 anni di successi che hanno portato il gruppo torinese ad essere il leader mondiale nel comparto dei mega yacht. Con un fatturato di circa 1 miliardo di euro, oltre 2mila dipendenti diretti che salgono a 5mila con l’indotto, 6 stabilimenti di cui 5 in Italia e uno in Brasile.
Non a caso domani Vitelli riceverà il premio “Torinese dell’anno”, come riconoscimento della Camera di commercio per una attività imprenditoriale non solo di altissimo livello ma anche caratterizzata dalla totale libertà nei confronti di quel Sistema Torino che ha affossato la capitale subalpina prima che l’attuale sottosistema acuisse la crisi.
Vitelli, invece, ha continuato a lavorare puntando sull’innovazione, sulla ricerca, sulla conquista di nuovi mercati. Ed in questo modo ha superato le difficoltà di un mercato mondiale sempre più complesso.
Ma anche ora che è pronto a lasciare la guida del gruppo, se ne va con un lascito di innovazione che caratterizzerà il futuro di Azimut Benetti. Entro due anni sarà realtà l’idrogeno sulle nuove imbarcazioni. In una prima fase solo per l’hôtellerie, dunque per tutti i servizi di bordo. Non poco, perché in questo modo si elimina l’inquinamento nelle aree portuali. Mentre la fase successiva porterà all’utilizzo dell’idrogeno anche per la propulsione.
Dunque barche sempre più sostenibili non solo nella fase di produzione ma anche nella gestione da parte dei clienti. Perché alla Azimut Benetti la sostenibilità ambientale non è solo uno slogan.