“Ballando con le stelle” è stato nei mesi autunnali il programma di punta di Rai 1 nella intera serata del sabato. Programma che, per ascolti, ha ridicolizzato il faraonico show di Claudio Baglioni su Canale 5. E, dunque, è particolarmente significativa la reazione dei telespettatori che, sui social, hanno coperto di insulti proprio il programma di ballo, definendo “una vergogna”, “un furto”, “uno scandalo” il verdetto finale che ha premiato la cantante Arisa.
E la giuria, composta da una sola esperta e da una pattuglia di nullologi tra cui spicca Selvaggia Lucarelli, è stata gratificata di epiteti di vario genere a partire da “venduti” che era la considerazione più gentile.
È vero che gli italiani sono esperti di qualsiasi argomento a seconda delle circostanze. Tutti critici musicali a Sanremo, tutti ct della nazionale di calcio, tutti ingegneri se si parla del ponte Morandi, tutti esperti di Covid (persino Bassetti), tutti allenatori di sci anche se si sa andare solo sullo slittino.
Però, nel caso di Ballando con le stelle, ciò che ha infastidito il pubblico è stato l’atteggiamento dei componenti della giuria. Un atteggiamento da tifosi, platealmente schierati dalla parte di Arisa che, secondo gli irati commentatori social, era nettamente la peggiore tra i 4 ballerini che si sono sfidati per la vittoria finale. Ed ancora più fastidiosa è apparsa l’abissale differenza tra il voto sui social – nettamente a favore della rivale, Bianca Gascoigne (sì, la figlia del calciatore) – e quello finale.
Il pubblico, in pratica, si è sentito preso in giro. Perché coinvolgere i telespettatori se, alla fine, il loro voto non conta nulla? Ma è anche vero il contrario, come si è visto a Sanremo. Con i follower di Chiara Ferragni chiamati a sostenere il modestissimo Fedez a prescindere da ogni qualità canora, musicale e del testo del brano presentato.
Insomma, la democrazia televisiva funziona esattamente come quella politica: non funziona e serve solo ad avvallare le scelte decise a monte da chi il potere lo detiene davvero.