Tra ammucchiata di governo ed oppofinzione atlantista, per avere qualche indicazione credibile ed ufficiale sulle conseguenze delle demenziali politiche delle sanzioni occorre rivolgersi a Banca d’Italia. Paradossale, ma ormai va così nel regime di Sua Mediocrità Mario Draghi. Innanzitutto le cifre fornite, sulla situazione piemontese (ma sostanzialmente non cambia molto cambiando regione) da Cristina Fabrizi evidenziano che la strabiliante ripresa garantita lo scorso anno dal governo dei Migliori non ha neppure permesso di recuperare i livelli del 2019. E per completare il quadro entusiasmante basterebbe ricordare che, nel 2019, l’Italia era l’unico Paese Ue che non aveva ancora recuperato i livelli del 2007.
Ma chissenefrega! Tutto va bene, Madame la marquise. A parte quei piccoli sacrifici richiesti per accontentare Biden imponendo le sanzioni contro la Russia. Oddio, Bankitalia precisa che il rallentamento è iniziato nella seconda metà del 2021, quando Zelensky poteva massacrare liberamente le popolazioni russofile e russofone del Donbass. Rispetto al dicembre 2020 – sottolineano a Banca d’Italia – i prezzi dell’energia (elettricità, petrolio, gas e carbone) erano già cresciuti dell’85,1% a dicembre 2021, cioè prima dell’inizio della guerra. Così come anche gli altri effetti negativi in termini di prezzi si erano già registrati alla fine dello scorso anno.
Ora, però, bisogna insistere con i piccoli sacrifici. Rinunciando al 6% delle esportazioni di bevande ed al 4,5% delle vendite di altri prodotti alimentari. Zelensky lo vuole! E chi siamo noi per non ubbidire? E poi le famiglie dovranno ridurre i consumi. Ma è un bene, perché famiglie più magre e senza tentazioni saranno più sane. Ci sarebbe lo spiacevole effetto che i tagli dei consumi provocano sul commercio e sulla produzione. Piccoli sacrifici. Perché le grandi industrie si limiteranno a ridurre la crescita e gli investimenti. Peccato che le Pmi vedranno le vendite calare, non limitandosi ad una crescita ridotta. Così altri piccoli sacrifici dovranno farli anche i lavoratori lasciati a casa. D’altronde l’occupazione era tornata a crescere soprattutto con contratti a tempo determinato. Dunque i neo assunti saranno lasciati a casa senza difficoltà. Possono sempre andare a combattere in Ucraina, come mercenari di Zelensky..