La storia recente – ma non solo – della finanza italiana racchiusa in 546 pagine. E’ quanto si può trovare in “Banchieri”, l’ultima fatica di Beppe Ghisolfi, edito da Aragno
Già, perché nel volume c’è, di fatto, la storia economica italiana degli ultimi cinquant’anni raccontata dagli stessi protagonisti della finanza, con prefazione di Antonio Patuelli, presidente dell’Abi.
D’altronde dei banchieri responsabili o comunque coinvolti nelle grandi o piccole crisi bancarie dell’Occidente molto si sa, anche delle loro vite private.
Molto meno e spesso quasi niente si sa, invece, delle esperienze culturali e professionali dei tanti banchieri che si sono sforzati di affrontare e superare costruttivamente le difficoltà della grande crisi. Da qui nasce quindi l’idea di un banchiere quale Beppe Ghisolfi e di un editore lungimirante come Nino Aragno di pubblicare un volume capace di mettere a fuoco le vite e le esperienze professionali di banchieri italiani non sottoposti a indagini, non coinvolti, né travolti dalla crisi.
Ed è assai originale l’idea di farli parlare non solo con interviste, ma il più delle volte con originali testimonianze autobiografiche, una specie di carta d’identità di ciascuno. ElectoMag ne ha parlato direttamente con l’autore, approfondendo quello che sta alla radice della nascita dell’idea e del libro.
Professor Ghisolfi, come è nata l’idea di intervistare i più importanti banchieri italiani?
«Ho voluto con questo libro tentare di invertire la tendenza, oggi prevalente in Italia, di parlar male delle banche. Credo che alla guida degli istituti ci siano, per la stragrande maggioranza, persone per bene. Ne ho scelte trentacinque come esempio di etica, impegno e risultati. Mettere in ginocchio l’industria bancaria non produce nulla di buono e non è assolutamente conveniente per i cittadini».
Questa iniziativa editoriale segue quella riguardo all’educazione finanziaria. Crede ancora che in Italia si possa e si debba fare di più per educare i giovani a rapportarsi con il mondo bancario e con quello assicurativo, che oggi tendono sempre di più a convergere?
«L’educazione finanziaria e’ alla base di un miglior rapporto tra clienti e banche. Nella complessità odierna è necessario parlare un linguaggio comune. Occorre che il significato dei cento termini più utilizzati in economia sia noto a tutti. Solo con la conoscenza si possono fare scelte consapevoli. E quando si parla di prodotti finanziari l’informazione non è mai troppa. Ecco perché, a mio parere, l’educazione finanziaria andrebbe insegnata a scuola».
Nella sua lunga carriera ai massimi livelli bancari (sia locali che nazionali) ha conosciuto tutti i big della finanza. Chi l’ha colpita di più?
«Mi hanno colpito tutti. Ho riscontrato in questi personaggi una propensione allo studio ed al lavoro senza limiti. Come esempio di formazione giuridica, economica, istituzionale mi piace citare il Presidente Abi, Antonio Patuelli, un vero maestro di etica e di regole».
Il rapporto tra gli italiani e il mondo bancario è sempre più controverso. Spesso nella cosiddetta “gente comune” prevale un certo scetticismo, quasi sfiducia, nei confronti del sistema bancario. Crede che “mettere a nudo” i protagonisti, come lei fa nel suo libro, possa contribuire a migliorare il rapporto fra banche e cittadini?
«Sicuramente sì. I banchieri sono prima di tutto persone. Rari casi di comportamenti sbagliati non possono minare la fiducia di tutta l’industria bancaria».
Professore, banchiere, giornalista e scrittore. Come riesce a coniugare tutti questi impegni? Quale di questi, nella sua esperienza di vita e di lavoro, le ha dato più soddisfazione?
«In tutte le mie attività ci metto l’anima. Ho ricevuto soddisfazioni in tutti i campi. Non è sempre facile coniugare i tanti impegni ma quando penso che ci riescono personaggi come il professor Gian Maria Gros-Pietro o il dottor Maurizio Sella mi rendo conto che è possibile ancora fare molto di più senza stare a piangersi addosso. Per me una delle più grandi soddisfazioni che offre la vita e’ il lavoro.
Soprattutto quando si ha la sensazione che il nostro impegno possa servire a migliorare le situazioni in cui viviamo».
Beppe Ghisolfi è nato nel 1949, è Consigliere Abi – Associazione Bancaria Italiana. Presidente della Cassa di Risparmio di Fossano. Vicepresidente della Commissione Comunicazione dell’Acri – Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio. Giornalista televisivo, è stato direttore responsabile di numerose testate. Per i tipi di Aragno ha pubblicato Manuale di educazione finanziaria (2014).