Il governatore di Bankitalia ha assicurato che l’economia italiana è in grande ripresa. Sorvolando sul fatto che riprendere rispetto a mesi di totale chiusura non è proprio una grande impresa. Immancabilmente sono arrivati i dati reali a gettare secchiate di acqua gelata sul fuoco dell’entusiasmo di facciata. Perché a maggio sono state immatricolate in Italia 142.730 autovetture con un incremento del 43% rispetto al disastroso maggio 2020 alle prese con le chiusure della banda Speranza. Ma il calo è del 27,9% su maggio 2019, che è l’ultimo mese di maggio esente da pandemia.
Tra l’altro Anfia ed Unrae sottolineano come la flessione, rispetto al 2019, si sia accentuata rispetto ai cali di marzo ed aprile. Ed è difficile considerare questo come un indicatore di ritrovata fiducia dei consumatori.
Inoltre – aggiunge Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi Promotor – il calo sarebbe stato ancora più grave se nei primi mesi di questo 2021 non fossero stati in vigore incentivi anche per l’acquisto di auto ad alimentazione tradizionale con emissioni di CO2 contenute. Lo stanziamento per questi incentivi si è tuttavia esaurito l’8 aprile. Per qualche settimana il mercato sarà ancora sostenuto dagli incentivi prenotati fino all’8 aprile. Si prevede però che, a partire da metà giugno, la situazione del mercato dell’auto peggiorerà decisamente con conseguenze rilevanti poiché un ulteriore calo delle vendite inciderà significativamente sulla ripresa dell’economia dato il forte peso del settore auto e del suo indotto sul Pil.
Per scongiurare questa eventualità in sede di messa a punto del Decreto Sostegni-bis era stata presa in considerazione la possibilità di rifinanziare per il 2021 con uno stanziamento di 400 milioni gli incentivi per le auto con emissioni di CO2 contenute tra 61 e 135 gr/km. La presentazione al Parlamento del Decreto Sostegni-bis per la conversione in legge è stata però una doccia fredda. Il testo del Decreto, contrariamente alle attese e alle anticipazioni che erano state fatte, non prevede stanziamenti per incentivi alle auto. Il Governo ha lasciato infatti al Parlamento l’onere di introdurre un eventuale emendamento in questo senso al Decreto. I fondi disponibili per gli emendamenti sono però di soli 800 milioni e le esigenze da soddisfare con gli emendamenti sono le più svariate.