Banca d’Italia ha presentato ieri la relazione sull’andamento dell’economia piemontese. Ed i commenti degli immancabili media di servizio hanno messo il risalto gli indicatori che evidenziano una ripresa dopo i disastri provocati dalla gestione della pandemia da parte della banda Speranza. Peccato che proprio Bankitalia abbia precisato che si resta a livelli inferiori rispetto al pre Covid. I sostenitori del pensiero unico obbligatorio non se ne saranno accorti.
Ma è un altro passaggio che dovrebbe destare notevoli preoccupazioni.
“La pandemia ha evidenziato la rilevanza dello sviluppo digitale, come fattore per sostenere l’innovazione e la competitività del sistema produttivo e per promuovere le competenze e l’inclusione sociale. Nostre elaborazioni indicano che prima della pandemia il grado di digitalizzazione in Piemonte risultava superiore alla media nazionale, grazie alla maggiore integrazione delle tecnologie informatiche nei processi produttivi e alle migliori competenze digitali delle persone; vi si associava un maggiore utilizzo dei servizi bancari online. Nel confronto europeo, tuttavia, la regione mostrava un notevole ritardo”.
Dunque, al di là della serie incredibile di menzogne raccontate quotidianamente sugli alti livelli di digitalizzazione dell’economia privata, a differenza del settore pubblico, Bankitalia certifica che una regione come il Piemonte è all’avanguardia rispetto alla media nazionale, ma è drammaticamente distante dalla media europea. Si può quindi immaginare il disastroso confronto tra la media italiana ed il resto d’Europa.
Ma come spiega correttamente la Banca d’Italia, il digitale non è fine a se stesso, ma è fondamentale per sostenere innovazione e competitività. In altre parole l’Italia è priva di quei fondamentali indispensabili per competere con gli altri Paesi europei e per evitare, nel breve/medio periodo, di ritrovarsi ad essere perdente anche nella competizione con i Paesi emergenti dell’Africa.
Anche questo deve essere sfuggito ai servi della disinformazione politicamente corretta.