Carramba che sorpresa! Persino Gramellini ed il Corriere si sono accorti che le risse in pieno giorno a Torino, con una grande risorsa armata di machete impegnata in un inseguimento, non rappresentano un segnale bellissimo della situazione cittadina. Anche perché le risse sono quotidiane e l’unica differenza è che, questa volta, una donna ha ripreso la scena e l’ha pubblicata. Ovviamente è stata aggredita anche lei dalle grandi risorse che considerano il quartiere Aurora come un territorio di loro appartenenza.
D’altronde è sufficiente percorrerlo in un giorno qualsiasi, a qualsiasi ora, per rendersi conto che lo Stato italiano ed il Comune di Torino non esistono. Non è proprio così, perché il Fisco non fa mancare la sua presenza quando si tratta di fregare un po’ di soldi ai cittadini italiani. Soldi che, tra l’altro, dovrebbero servire anche a garantire la sicurezza, il rispetto delle leggi, la condanna dei criminali. Ma questa parte, lo Stato la ignora. Prendi i soldi delle tasse e scappa. Fotografie, filmati, denunce dei cittadini non servono a nulla. Non si può infastidire la giustizia italiana per queste sciocchezzuole.
Però, alcuni mesi orsono, dopo i consueti episodi delinquenziali (scippi, rapine, aggressioni), il Comune aveva annunciato interventi rivoluzionari. Non bisognava solo reprimere – cosa che proprio non si faceva, dal momento che si tratta di grandi risorse intoccabili – ma anche offrire qualcosa in più. Ai criminali, ovviamente, non alle vittime.
Purtroppo i signori del machete sembrano divertirsi di più cercando di ammazzare i rivali invece di dedicarsi alla visita gratuita di mostre e gallerie d’arte. Preferiscono lo spaccio di droga alla prospettiva di trascorrere la giornata inseguendo un pallone.
E la mano tesa del Comune rischia di essere tranciata dalla lama di un machete.