La sincera commozione di Saha Vujacic a fine partita basterebbe a far intendere quanta rabbia e quanta frustrazione vi siano in casa Fiat Auxilium Torino dopo l’ennesima sconfitta in campionato, questa volta tra le mura amiche
A distruggere (quasi) definitivamente il sogno playoff è stata una delle rivali storiche, la Virtus Bologna, peraltro priva della sua punta di diamante Alessandro Gentile.
Quest’anno gira così. Paradossalmente l’attuale stagione sarà ricordata a livello statistico come la più importante della storia della franchigia torinese, che è stata capace di mettere in bacheca la Coppa Italia, facendo la storia. Ma anche come una delle stagioni più controverse, iniziata con i dissapori con l’ex coach Luca Banchi, proseguita con un mercato che aveva lasciato più di un dubbio seguito però da risultati incoraggianti, precipitata con le improvvise dimissioni del tecnico e con la fallimentare parentesi Recelcati, culminata con il successo di Firenze e poi planata (per non dire andata in picchiata) con una serie di capitomboli non giustificati dal livello degli avversari e dalla qualità della rosa.
Già, la rosa: che – numeri alla mano – sembrerebbe averci perso dalle operazioni di mercato di metà stagione. Vander Blue, arrivato sotto la Mole con il titolo di MVP della scorsa D-League (la lega sviluppo Nba) non ha saputo ripetere nemmeno un decimo del rendimento di quel Lamar Patterson, tagliato per ragioni disciplinari. Nobel Bongou Colo, arrivato per colmare il vuoto di lunghi e per sostituire nel roster quel Andre Jones troppo discontinuo, dopo un inizio incoraggiante si è perso in personalismi che hanno messo in evidenza tutti i limiti di un buon giocatore che campione certamente non è. Gli altri hanno tenuto botta, in particolare Diante Garret, capitan Poeta, Valerio Mazzola, Trevor Mbakwe e Saha Vujacic, ma non è bastato.
Il giovanissimo allenatore Paolo Galbiati ha fatto quello che ha potuto, probabilmente.
E forse occorrerebbero ragionamenti approfonditi per la prossima stagione. Nel suo interesse, intendiamoci. Per evitare di bruciare troppo in fretta un ragazzo che ha dimostrato di avere la stoffa, ma forse non ancora abbastanza dura per cucire un team che punta ai massimi livelli.
Ora, con la classifica che non sorride alla Fiat Auxilium, per centrare i playoff servirebbe un miracolo. Bisognerebbe vincere tutte le 4 partite che restano e sperare in passi falsi multipli degli avversari. Vedremo.
A fine incontro coach Galbiati è sembrato quasi rassegnato, ammmettando i limiti di questa squadra, mostrati fin dall’inizio del campionato: «Abbiamo perso una grande occasione. Primo quarto notevole, nel secondo quarto ci siamo adeguati al loro ritmo e siamo stati sovrastati dalla loro difesa. Spiace perchè abbiamo perso ancora una volta per i dettagli. Bravi loro. Partita incredibile di Lawson. Sull’ultima azione c’è stato un fraintendimento. Contento di alcune prestazioni, meno di altre. Ci manca la continuità nell’arco dei 40 minuti, e questo da inizio stagione».
FIAT TORINO – VIRTUS SEGAFREDO BOLOGNA 65-67
Torino
Blue, Garrett 7, Pelle 6, Vujacic 13, Poeta, Colo 3, Washington 17, Mazzola 6, Tourè, ne Mittica ne, Stodo ne, Mbakwe 13; all. Galbiati
Bologna
Gentile A. ne, Chessari ne, Umeh, Pajola 2, Baldi Rossi 7, Ndoja 8, Lafayette 9, Aradori 12, Gentile S 7., Lawson 18, Slaughter 4; all. Ramagli
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