Non è certo l’ennesima sconfitta (64-80) fra le mura amiche del Palavela in questo maledetto campionato a conclamare la crisi della Fiat Auxilium Torino, già evidente da tempo.
Anche perché, ragionando cinicamente, ci hanno pensato Reggio Emilia, Pesaro e Pistoia a non conquistare punti mantenendo intatte le speranze di salvezza dei Torinesi.
Così come è evidente che la mancata soluzione positiva della questione societaria, con il «superamento» della trattativa con Leonis Group per il passaggio di proprietà non ha certo aiutato a ritrovare la serenità necessaria per scendere sul parquet con il coltello tra i denti.
Al contrario i ragazzi di coach Galbiati hanno approcciato la partita nella maniera peggiore concedendo a Bologna, ringalluzzita dall’arrivo di coach Saha Djordjevic, di fare letteralmente il bello e il cattivo tempo nel primo quarto, subendo 27 punti in dieci minuti e accumulando un distacco di 16 lunghezze. Complice una partita a tratti «addormentata» Torino si è leggermente rifatta sotto nel secondo parziale (15-11) e nel terzo è riuscita a recuperare altre 3 lunghezze (19-16) riuscendo addirittura ad arrivare a due possessi dalle V nere.
Ma errori, soluzioni strampalate, incertezze e distrazioni viste e riviste hanno consentito agli emiliani di chiudere in tranquillità, anche grazie al contributo finale di quell’Aradori fischiatissimo dal Vela per il suo presunto diniego di un anno fa a vestire il gialloblù.
Tra i torinesi benissmo Jaiteh, uno dei pochi – se non l’unico – a garantire sostanza sotto i tabelloni, punti facili e qualche rimbalzo. Benino Hobson, nella media Cotton e Moore, che hanno però molto da farsi perdonare in fase difensiva. Ancora male Jamil Wilson, così come in ombra sono state le prestazioni di Cusin, McAdoo e anche di capitan Poeta, solito trascinatore, ma ieri apparso non ispirato come al solito.
Sarebbe però troppo semplicistico scaricare sui singoli le responsabilità di una sconfitta causata da troppi errori ma soprattutto da un gioco inesistente. Come mai Torino pare non adottare schemi offensivi efficaci, fa fatica nei fondamentali come il pick ’n roll e la creazione di tiri facili, si incarta spesso e l’impressione è che ogni canestro o quasi derivi da una forzatura andata a buon fine?
Il pensiero, non ce ne voglia l’ottimo Galbiati, va necessariamente alla conduzione tecnica. Viene da chiedersi, a questo punto, se con un allenatore più esperto i risultati sarebbero gli stessi. Ma non è, purtroppo, il momento giusto per farlo.
Ora occorre pensare al futuro. Della società e della squadra. Le speranza di salvezza sono intatte, ma occorrono almeno due o tre vittorie per dormire sonni relativamente tranquilli. L’occasione, ghiotta, sarà domenica prossima alle 18 sempre al Vela contro Brescia, altra mezza delusione di questo campionato. In quell’occasione sarà davvero vietato sbagliare. Poi occorrerà «sistemare» gli aspetti societari per il presente e per il futuro. Ma questo è ancora un altro capitolo.
Fiat Torino – Virtus Bologna 64-80
Tabellini
Auxilium Torino
Wilson 5, Anumba ne, Hobson 9, Guaiana ne, Poeta 4, Cusin, McAdoo 6, Jaiteh 16, Marrone ne, Portannese 3, Moore 11, Cotton 10; all.Galbiati
Virtus Bologna
Punter 8, Martin 12, Moreira 6, Pajola 3, Taylor 16, Baldi Rossi, Kravic 9, Aradori 17, Berti ne, Cournooh 3, M’Baye 6; Cappelletti ne; all. Djordjevic