Tutto come previsto e prevedibile. Nonostante una squadra in netta ripresa reduce da due vittorie consecutive, la Fiat Auxilium Torino è costretta a cedere alla superiorità della Armani Milano, nostante alcune pesanti assenze dei meneghini, tra cui quelle di Micov e Omic.
In realtà, dopo un primo quarto da dimenticare, Torino ha provato a tenere botta con orgoglio, ma nulla ha potuto contro una squadra che sta lottando per i playoff di Eurolega e che conta su parecchi giocatori di livello Nba.
E così il 110-91 finale è un risultato giusto, ma non del tutto negativo. La squadra ha infatti mostrato buoni segnali, , con i 16 punti di Jaiteh (sempre in crescita), i 18 di Cotton e i 17 di Moore, oltre ai 14 di Hobson. Ancora una volta in ombra Jamil Wilson, che a inizio campionato era considerato forse l’elemento che avrebbe davvero potuto fare la differenza.
Archiviata la preventivabile sconfitta milanese ora la partita torna fuori dal campo e riguarda la telenovela sulla cessione del club. Dopo l’approfondito studio – da parte dei professionisti della Leonis Group – dei documenti contabili, ora si attende una risposta. Tante le ipotesi in ballo: dalla cessione totale della società da parte della famiglia Forni a un ingresso in società dei nuovi soggetti.
Il punto è che servono soldi per finire la stagione e per impostare la prossima. La famiglia Forni, nonostante le critiche di una parte della tifoseria oggettivamente ingenerose, ha avuto il merito di riportare il grande basket sotto la Mole, di vincere il primo trofeo della sua storia (la Coppa Italia 2018), di aver coinvolto sponsor importanti come Fiat e di aver riacceso l’entusiasmo per la pallacanestro fra i torinesi, dopo anni di oblio e serie minori.
Poi, certo, gli errori non sono stati pochi: la gestione poco lungimirante del rapporto con Luca Banchi, la scelta di Larry Brown, sicuramente una leggenda, ma probabilmente non adatto al basket europeo moderno, certe scelte di mercato troppo affrettate e tanto altro ancora. Ma se dovessimo mettere sul piatto della bilancia le cose positive e quelle negative, a giudizio di chi scrive, le prime prevarrebbero nettamente.
Ora però serve il lieto fine, sul campo e fuori. Una salvezza tranquilla, con almeno una vittoria nelle prossime due partite e, appunto, l’ingresso di nuovi soggetti in grado di garantire un futuro solido. Si attendono notizie già in settimana. La speranza di tutti è che i grandi sforzi di questi anni non vadano sprecati e che Torino, con il suo pubblico, possa restare definitivamente nell’elite del basket italiano e – perché no – europeo.
Tabellino
Fiat Torino
Wilson 2, Anumba ne, Hobson 14, Guaiana ne, Poeta 8, Cusin 3, McAdoo 11, Jaiteh 16, Stodo ne, Portannese 2, Moore 17, Cotton 18; all. Galbiati
AX Armani Milano
Della Valle 21, James 7, Lazzari, Fontecchio 9, Tarczewski 16, Nedovic 15, Kuzminskas 12, Nunnaly 7, Burns 10, Brooks ne, Jerrells 8, Cinciarini 5; all. Pianigiani