Una cosa è certa. Se la Fiat Auxilium Torino avesse affrontato le partite precedenti con lo stesso spirito con cui si è presentata a Milano sicuramente non ne avrebbe perse così tante
Però quel che è stato è stato, così come il tabellino alla fine segna un «bugiardo» -12 maturato tutto negli ultimi minuti di un incontro giocato punto su punto e nel quale Torino è riuscita davvero a mettere in difficoltà la capolista e favorita per lo scudetto.
A tenere alte le ambizioni di Torino sono stati i soliti Garrett (autore di 20 punti), Mazzola (impeccabile da oltre l’arco dei tre punti), Vujacic, Washington e l’imprescindibile Trevor Mbakwe. Buone notizie anche da Norvel Pelle, molto discusso alla vigilia. Il lungo ex Varese ha mostrato segni di miglioramento, mettendo a referto 9 punti in 14 minuti. Con Bongou Colo fuori (c’è già chi parla di «caso» per il franco congolese) le vere preoccupazioni vengono dagli 0 punti in 17 minuti di Vander Blue. L’americano, che l’anno scorso ha fatto impazzire la D-League, risultando MVP pare essere sempre più spaesato.
Il confronto con Lamar Patterson (partito proprio dopo l’arrivo di Blue) è impietoso. Patterson aveva certamente mostrato un carattere non certo dei più semplici, ma più di una volta era stato decisivo. Di Blue, dopo la fiammata in Coppa Italia, si sono perse le tracce.
Il quadro che esce da Milano è quello di una squadra ancora viva, ancora in corsa per i playoff (24 punti come Varese, Cremona e Sassari), ma paradossalmente indebolita dal mercato di riparazione. Almeno al momento.
A questo punto diventa decisiva la partita di sabato al Ruffini contro la Virtus Bologna dei fratelli Gentile e di quel Pietro Aradori che in estate era stato a un passo dal vestire il gialloblu: una vittoria contro Bologna rappresenterebbe un passo avanti decisivo, soprattutto dal punto di vista psicologico.
Ma con questa squadra è davvero inutile fare previsioni. La stagione (che resterà, comunque vada, la più importante della storia dell’Auxilium) ha dimostrato che le certezze stanno a zero e che tutto è davvero possibile.
Rammaricato per il finale della gara coach Paolo Galbiati: «Peccato – ha detto in conferenza stampa – i dodici punti finali sono troppi. Se torniamo in palestra con il giusto spirito e la consapevolezza di aver fatto un buonissimo match, non del -12 subito, potremo toglierci delle soddisfazioni e dar fastidio alle altre concorrenti dirette per i playoff. La classifica ancora ce lo permette. L’abbiamo persa per dettagli e per la fisicità, che temevamo, di Milano. E’ stato bello giocarla, anche se ovviamente avrei voluto vincerla, per noi, per la squadra e per tutti quanti, senza particolari storie romantiche. Ora dobbiamo pensare ad un incontro per volta provando a vincerne il più possibile, partendo chiaramente dal prossimo».
Laconico, con una nota di realistica rassegnazione, il commento sulla scarsa resa di Vander Blue: «Ora lo conoscono e in questo momento non è in fiducia». La speranza, per i tifosi della Fiat, è che la maledizione si rompa e che il nativo di Milwakee torni ad essere quello ammirato a Los Angeles. E in fretta.
EA7 EMPORIO ARMANI MILANO – FIAT TORINO 90-78
Torino
Blue, Garrett 20, Vujacic 11, Poeta 1, Washington 10, Mazzola 15, Jones, Mbakwe 12, Tourè ne, Mittica ne, Akoua ne, Pelle 9; all. Galbiati
Milano
Goudelock 23, Pascolo 6, Tarczewski 8, Kuzminskas, Cinciarini 14, Cusin 2, Abass 5, M’Baye 5, Vecerina ne, Bertans 7, Gudaitis 9; all. Pianigiani
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