L’ampia vittoria (102-83) della Fiat Torino al Palavela contro la ben più quotata Dinamo Sassari dimostra due cose e ne fa presagire una terza. Tutte importanti.
La prima: la squadra non ha mai giocato «contro» nessuno. Né Larry Brown, né tantomeno coach Galbiati. 2 – I giocatori presenti in roster sono elementi di qualità e la squadra vale molto di più di quanto ci dica la classifica. 3: si spera che dopo due successi consecutivi, un unicum quest’anno, la crisi sia finalmente alle spalle e che Torino possa disputare un girone di ritorno tranquillo in attesa dell’annunciato cambio di proprietà e di un prossimo anno in cui occorrerà costruire per ambire ai primi 5-6 posti in pianta stabile.
E allora che cosa è successo in questi mesi da incubo? Probabilmente i problemi di ambientamento di coach Brown, la sua idea di basket così diversa da quella adottata in Europa, il mercato estivo caratterizzato da troppi intoppi, alcuni infortuni chiave in momenti chiave, giocatori non al meglio per troppi mesi e schemi mal assimilati – uniti a una sorte non certo favorevole – hanno creato il paradosso di un roster costruito per arrivare almeno nelle prime otto costretto a lottare per non retrocedere.
Intanto la città si gode questa squadra almeno per ora ritrovata, che dopo la vittoria – faticosa – contro Reggio Emilia ieri ha sfoggiato una prestazione superlativa, asfaltando una Sassari che schierava i nuovi arrivi Tyrus McGee e Justin Carter.
Torino ha risposto partendo subito in quarta (tre triple consecutive) scavando un solco che Sassari, in tutta la partita, non è stata in grado di colmare. Per quanto riguarda i singoli, superlativa prova dei centri James Mc Adoo (20 punti) e Momo Jaiteh (18) sempre più fondamentale per gli equilibri della rosa e per le battaglie sotto il ferro. E se i 20 punti di Dallas Moore stupiscono sino a un certo punto, occorre registrare con soddisfazione l’ennesima prova positiva di Darington Hobson.
L’americano, un po’ snobbato al suo arrivo sotto la Mole, si sta dimostrando vero trascinatore, in grado anche di dettare i tempi di gioco e, grazie ad una intelligenza cestistica fuori dal comune, a fare le cose giuste nel momento giusto.
Pochi punti per Jamil Wilson (9) e anche per Cotton, quest’ultimo però ancora in attesa di ritrovare il miglior feeling con il parquet, dopo la lunga assenza. Bene anche capitan Poeta (10 punti e traguardo dei 1000 assist raggiunto). Da rivedere invece Marco Cusin. Per Portannese, questa volta, soltanto un canestro.
Ora, in attesa di notizie sul fronte societario, le due settimane di pausa del campionato (Coppa Italia e nazionali) potranno permettere alla Fiat di fare ancora più quadrato e di rafforzare il gruppo, oltre che a ripassare e imparare bene gli schemi di coach Galbiati. La strada adesso è quella giusta: sarà importante non smarrirla di nuovo.
Tabellino
Torino
Wilson 9, Anumba, Hobson 12, Guaiana 2, Poeta 10, Cusin 4, McAdoo 20, Jaiteh 18, Marrone ne, Portannese 1, Moore 20, Cotton 6; all. Galbiati
Sassari
Spissu 10, Smith 26, McGee 20, Carter 8, Devecchi ne, Magro ne, Pierre ne, S.Gentile 2, Thomas 8, Polonara 2, Diop, Cooley 7; all. Esposito
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