Marta Bassino vince ancora. È suo il gigante di Kranjska Gora ed è suo il primo posto nella classifica di Coppa del mondo di specialità. La cuneese domina una gara che, secondo la nullologa Lucarelli, mai si sarebbe dovuta disputare. Perché per lei, nullologa, lo sport rappresenta un’offesa ai morti per Covid (quelli per cancro o per infarto sono irrilevanti) mentre le banalità spacciate in tv per commentare gare di ballo rappresentano un irrinunciabile momento di alta cultura e di conforto per i parenti delle vittime.

Invece Bassino e colleghe si sono allenate nonostante tutte le difficoltà create dal governo degli Incapaci, nonostante gli insulti dei seguaci della nullologa, nonostante l’odio delle spie da balcone. Si è allenata, Marta, ed ha vinto. E poi vinto ancora. Battendo tutte le principali rivali internazionali. Già, perché anche all’estero hanno stranamente ignorato gli ordini della nullologa. Dalla Francia alla Slovenia, dagli Stati Uniti all’Austria, dalla Svizzera alla Slovacchia, gli atleti sfidano il ghiaccio e Lucarelli.
Perché lo sport è vita, più delle fondamentali analisi della nullologa, più delle lagne delle spie da balcone. È fatica, impegno, dolore, sacrificio. Senza ridursi alla sopravvivenza sul divano, aspettando il reddito di cittadinanza e guardando Lucarelli in tv.