Il governo statunitense di Roma sta per essere varato con la benedizione della Nato ma già iniziano le scommesse sulla durata del nuovo esecutivo. Basterà il placet di Biden per tenere unita una coalizione che ha mostrato subito profonde differenze reali, mascherate dal quasi unanime servilismo nei confronti di Washington? Le bizze senili di Berlusconi, il suo gridare che il re è nudo senza essere ascoltato (non c’è, nella colonia Italia, il lieto fine delle favole) possono rappresentare una insoddisfazione personale, archiviata in nome delle sacre poltrone. Oppure possono essere l’avvisaglia di una guerriglia destinata a proseguire e ad incattivirsi man mano che emergeranno i problemi veri.
Al momento prevale l’opportunismo del Grande raccordo anulare di Roma. Tutti inginocchiati nel ricordo di un bambino ebreo ucciso a Roma dai palestinesi, tutti assenti (con l’eccezione di Paola Frassinetti) alla commemorazione dei 184 bambini assassinati a Gorla nella scuola bombardata dagli “amici” americani. Bisogna essere squallidi per governare? Probabilmente sì, quando la premessa è la professione di fedeltà e ubbidienza baciando la pantofola del padrone di Washington.
Piccolo gesto, ma significativo. E nei prossimi giorni si vedrà se il nuovo ministro degli interni manderà le truppe a Piombino per bastonare la popolazione che rifiuta il rigassificatore. Struttura indispensabile, perché altrimenti non possiamo far arrivare il gas dei padroni statunitensi pagandolo il quadruplo rispetto al prezzo pagato dai consumatori d’oltreoceano. Ma, tranquilli: la situazione è destinata a peggiorare. Scrive Agcnews che il costo giornaliero di una nave cisterna per il trasporto del gas è salito a 450mila dollari al giorno, aumentato di 6 volte rispetto all’inizio dell’anno. Però nei prossimi mesi si potrebbe arrivare a 1 milione di dollari al giorno.
Costi che si scaricano sulle famiglie e sulle aziende italiane. Ma chi lo ricorda viene accusato di essere putiniano, di non voler bene alla Nato, di non entusiasmarsi per il ruolo di servo degli Usa e, dunque, di non meritare uno strapuntino nel governo.
Ovviamente la presidenta in pectore scommette sull’effetto vinavil. Quando le nobili terga saranno incollate a poltrone e poltroncine verrà meno la voglia di disturbare il manovratore. Però è anche vero che Lega e Forza Italia avranno scarso entusiasmo di fronte al loro ruolo sempre più marginale. Dovranno pensare al futuro che non può passare attraverso la carità di posti residuali concessi dal circolo della Garbatella. I forzisti, imbarazzati dalle esternazioni senili del sultano di Arcore, guarderanno con crescente attenzione a Renzi; i leghisti dovranno provare a ritrovare una linea politica che vada oltre gli autoscatti con panini e pizzette.
E, soprattutto in caso di pessimo risultato di Biden alle elezioni di medio termine, crescerà la voglia di prendere le distanze dal petomane guerrafondaio. E dalla sua politica anti europea ed anti italiana. Anche perché la crescente povertà legata alle sanzioni boomerang rischia di scatenare la protesta popolare, così come è avvenuto in Francia. Mentre la Germania ha dovuto varare il mega pacchetto di aiuti proprio per evitare lo scontro di piazza. È vero che il gregge italico subisce di tutto limitandosi a belare, però il rischio di tensioni sociali esiste anche in Italia. E la repressione potrebbe creare nuove crepe nella maggioranza.