Adesso dovrei fare le canzoni
Con i dosaggi esatti degli esperti Magari poi vestirmi come un fesso E fare il deficiente nei concerti
Due giorni di fila con radio e TV che ricordano Lucio Battisti e Lucio Dalla ad 80 anni dalla nascita. E non possono non venire in mente le parole di Pierangelo Bertoli nella canzone “A muso duro”. Da un lato la musica e la poesia dei due Lucio, ma anche dello stesso Bertoli. Dall’altro la passerella di cattivo gusto organizzata a Sanremo da Amadeus.
Diventa difficile credere che Battisti e Dalla facessero il medesimo mestiere di Rosa Chemical, di Fedez, degli altri che – appunto – si vestono come fessi per fare i deficienti nei concerti. Certo, bisogna anche capirli i sedicenti cantanti di oggi. Musiche pessime e testi che spaziano tra il banale e lo stupido. Per farsi notare sono obbligati a provare ad épater les bourgeois con abiti che dovrebbero essere trasgressivi.
D’altronde a distanza di 2/3 anni nessuno canticchia più i successi dei divi inventati dal circo mediatico. Mentre bastano le prime note della Canzone del sole o di Piazza grande per far partire il coro. Poco importa se uno sognava di planare “sopra un bosco di braccia tese” e l’altro incontrava “una puttana ottimista e di sinistra”. E non vale solo per Battisti o Dalla. C’è solo l’imbarazzo della scelta, a seconda dei gusti personali. Solisti o complessi, brani impegnati o canzoni d’amore. Interpreti di nicchia o cantanti in grado di richiamare grandi folle. Persino le meteore con un’unica canzone di successo riescono ad avere un ricordo che dura nel tempo più di quanto duri la memoria collettiva per uno dei divetti inventati dal circo dei talent. Con qualche eccezione, è vero. Ma sempre più rara.
1 commento
Mi è quasi scesa una lacrima leggendo questo post.
La mia gioventù degli anni ’80 e i cantautori. Che abisso o meglio ancora quale pianeta lontano sono oggi questi
clowns che non fanno neppure ridere. Solo gente di spettacolo. Bisogna sorprendere. Che pochezza, che miseria!
Mi sento vecchio a 58 anni perchè ho vissuto in una società diversa e forse anche a tratti migliore.
Una volta si ascoltavano le canzoni. Oggi le vediamo solamente. Il contenuto non conta basta che sia “figo”, “cool”, da sballo.
E senza contenuti quale vita si offre ai giovani di oggi? Persi tra una chat e l’altra, senza mai guardarsi negli occhi,
ed anche in questo caso senza contenuti emozionali. Vuoto, tutto vuoto o quasi!!!!