Un modello di distribuzione alternativo ai grandi player del delivery che crea valore per le piccole realtà imprenditoriali – ora emarginate – a tutto vantaggio del consumatore finale. Questa in sostanza la sfida di Georges Mikhael – Presidente di SUM, Servizi Ultimo Miglio – che lancia “Be Local to be Global”, un concetto che ribalta completamente la visione degli operatori globali e-commerce “anyting everywere”, cioè qualsiasi cosa ovunque, per concentrarsi sui prodotti del territorio, anche di quelli minori, ed esportarli su vasta scala, per diventare davvero globali.
Un rivoluzione sempre più necessaria – come sottolinea Georges Mikhael – partita nel 2018 ma che ha subito un forte accelerazione con la pandemia ed i suoi effetti negativi sull’economia locale. Il nuovo modello Be Local è pensato per tutelare e sostenere la crescita delle piccole realtà commerciali riaffermando l’importanza del tessuto commerciale territoriale.
Questo perché – come evidenzia una ricerca di Confartigianato Piemonte del 2019 – nonostante il boom delle vendite on line le piccole medie imprese piemontesi fanno fatica ad accedere al canale e-commerce per svariati motivi: costi di avviamento superiori ai benefici (27% del campione), problemi di logistica (per il 29% e riguardano trasporto, spedizione e consegna delle merci vendute via web); difficoltà legate ai pagamenti on line (22%).Inoltre l’avvento dell’e-commerce da parte di grandi operatori ha portato i ‘piccoli’ ad avere sempre meno visibilità se non presenti online. L’obiettivo del modello Be Local è invertire la tendenza anche perchè – sempre secondo Confartigianato – il 55% delle aziende che scelgono di provare il web riportano un +6% di aumento di produzione rispetto alla media e questo nuovo giro di affari potrebbe generare un mercato del valore di 1,5 miliardi di euro.
Il motore del Be Local è “Sum”, realtà piemontese emergente, creata nel 2017 per fare delivery dei pacchi dei principali operatori e-commerce. “Dopo 4 anni di attività con grande performance operative – spiega Georges Mikhael – (500 addetti diretti ed indiretti e 250.000 pacchi consegnati a settimana) e vista la marginalità negativa del business del delivery, dovuta alla posizione dominante di grandi players e dei monopoli naturali, di operatori mondiali di e-commerce, il management ha cominciato nel 2018 a riflettere come sviluppare una nuova visione sui cosiddetti ‘servizi all’ultimo miglio”.
Il focus si è spostato dalla gestione fisica del servizio, alla gestione digitale, di rete e di uomini. L’obiettivo è concentrarsi su “qualsiasi servizio all’ultimo miglio che può interessare la vita di un nostro cliente, lato impresa e lato consumatore”. Per usare le parole di Georges Mikhael, in concreto significa “creare piattaforme dedicate ai prodotti piemontesi e di quartiere, in modo che anche la più piccola realtà commerciale sia in grado di far arrivare il prodotto sia al cliente locale (in tutta sicurezza e comodità) sia al cliente nazionale o internazionale che vuole conoscere le eccellenze del territorio. Noi vogliamo colmare il gap che oggi penalizza le imprese. I grandi player di fatto offrono un servizio di visibilità e delivery standardizzato che favorisce chi ha più elevate competenze digitali. Hanno inoltre una platea molto ampia di merchant e questo porta a non valorizzare il prodotto ma la guerra di prezzo. Infine non creano una relazione di fidelizzazione tra il cliente e il produttore”.
In tal senso SUM negli ultimi due anni ha già sviluppato e sta perfezionando due piattaforme. Piedmont Delighs già operativa dedicata alle eccellenze enogastronomiche della regione, e Cerea Shop, che sta per lanciare ed è una piattaforma dedicata proprio all’e-commerce di prossimità”
Georges Mikhael ha un obiettivo ambizioso: “Vogliamo diventare la vera e-commerce di quartiere e coinvolgere tutte le fasce sociali a km zero, essendo raggiungibili in ogni quartiere, cambiando e migliorando la vita delle persone. E’un progetto che andrà avanti da adesso ai prossimi 20 anni, un multibrand e multicanale che partendo da Torino e dal Piemonte, si allargherà poi alla Lombardia, alla Liguria, per arrivare dappertutto. Partendo dal locale per diventare globale”.
Abbiamo iniziato nel settore enogastronomico di alta gamma, con prodotti esclusivamente piemontesi, per seguire anche le tendenze del mercato ma l’intento – Prosegue Mikhael – è quello di arrivare a prodotti di generi diversi, riuscendo a vendere ai nostri consumatori anche servizi e comodities nel settore energetico e non solo. “Nell’ultimo periodo abbiamo iniziato a sviluppare tecnologie nuove per la vendita online, con l’obiettivo di evolvere il nostro mestiere con diversi valori aggiunti economici, culturali e di prospettiva per il nostro patrimonio umano”.
BE LOCAL – IL MERCATO
In epoca post-COVID sono sempre più i consumatori propensi ad acquistare online tenendo in forte considerazione il fattore prezzo. Questo è aspetto è sostenuto anche da alcune ricerche:
durante il lockdown un terzo delle famiglie ha acquistato di più sul web, soprattutto quelle con bambini (45%). Inoltre il 33% del campione ritiene che in futuro la sua spesa online crescerà. (COVID-19 Barometer di Kantar).
Il pessimismo sul futuro e la preoccupazione economica, dovuto al COVID, hanno spinto un numero crescente di famiglie a fare sempre più attenzione ai prezzi della spesa (si è passati dal 59% dell’epoca pre-COVID fa al 68% del periodo del lockdown).
Il 45% del campione è dell’opinione che le aziende e produttori dovrebbero supportare i consumatori con offerte e promozioni di vario genere.
Anche a i livello di scelte i consumatori sono sempre più vogliosi di affidarsi ai produttori e commercianti locali sia per aiutare l’economia sia per la necessità di sentirsi parte di una comunità. Alcuni dati a supporto:
. Per l’82% degli italiani è importante acquistare solo prodotti made in Italy per sostenere la nostra economia in questa fase di grande difficoltà legata all’emergenza Covid-19 (Swg e area studi Legacoop).
. A livello internazionale, il 42% degli intervistati dice che farà più attenzione alla provenienza dei prodotti che acquisterà, dando preferenza a quelle del proprio Paese d’origine (Kantar).
• 1,5mld Valore potenziale generabile dall’adozione dell’e-commerce da parte delle PMI piemontesi che non vendono online
• 6% Aumento medio della produzione per il 55% PMI che hanno adottato l’ecommerce
• +11% Crescita annuale media del valore mercato del parcel in Italia nel periodo 2017-2022
• +15% crescita annuale media degli item spediti in Italia nel periodo 2017-2022
MERCATO PARCEL: I MODELLI ATTUALI
La scena internazionale dell’e-commerce è dominata da due tipologie di marketplace (generalisti e verticali) che però non soddisfano a pieno le necessità dei merchant locali.
Tra i generalisti troviamo marketplace quali Amazon che offrono a tutti i commercianti la possibilità di vendere nel mondo senza confini attraverso una rete logistica integrata.
I verticali, in diffusione negli ultimi anni, puntano al vendere prodotti di commercianti locali (prevalentemente Food & Beverage) ai cittadini locali offrendo ai merchant il solo servizio di delivery (i.e. Glovo, Deliveroo). Le criticità che presentato nei confronti dei merchant locali sono:
. Offrono un servizio di visibilità e delivery standardizzato che favorisce chi ha più elevate competenze digitali.
. Hanno una platea molto ampia di merchant e questo porta a non valorizzare il prodotto ma la guerra di prezzo.
. Non creano una relazione di fidelizzazione tra il cliente e il merchant.
LA SFIDA FUTURA: BE LOCAL E’ BE GREEN
Sum punterà su logistica green o logistica sostenibile. Gli ambiti in cui tradurrà la sua vision in azioni concrete riguarda:
. L’utilizzo di mezzi ecocompatibili sia per effettuare le consegne sia per mobilitare le merci all’interno dei magazzini
. Concordare con i propri clienti orari di consegna per evitare consegne a vuoto
. La gestione del magazzino attraverso l’utilizzo di soluzioni ecocompatibili
. L’adozione di pannelli solari e fotovoltaici per generare energia elettrica e termica per i capannoni
. Utilizzo dei sensori di movimento all’interno degli uffici per lo spegnimento automatico delle luci
L’ecosostenibilità nell’ambito dell’e-commerce passa anche attraverso l’utilizzo di packaging poco impattanti sull’ambiente. SUM si attiverà per adottare e far adottare le seguenti strategie:
. Utilizzare un packaging ecosostenibile che provenga da materiali riciclabili e non presenti imballi eccessivi e inquinanti
. Valutare l’opportunità di utilizzare pacchi che possano essere riutilizzabili per altri fini
. Tutti gli operatori dell’ecosistema e-commerce (marketplace, merchant e logistica) devono impegnarsi in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori nel riciclo corretto dell’imballo fornendo tutte le informazioni utili
Per questo è necessario che i marketplace incentivino e favoriscano la presenza di merchant sostenibili. Ciò può essere fatto adottando due diverse soluzioni:
. Rendere più visibili i merchant che vendono brand con forti politiche di rispetto etico e ambientale tramite recensioni specifiche, badge o posizionamento in primo piano nei risultati della ricerca
. Creare una policy di impatto ambientale che devono rispettare tutti i merchant appartenenti all’ecosistema
BE LOCAL E’ BE SUSTEINABLE
Per SUM l’e-commerce non deve solo focalizzarsi nel rendere digitale il commercio ma deve svolgere un ruolo di valorizzazione del territorio in tutte le sue componenti: da quella sociale a quella culturale e economica.
In questo contesto SUM si attiverà perche tutti insieme si possa raggiugnere diversi obiettivi:
. Sensibilizzare il cittadino verso una vita più in sintonia con la cultura locale sia creando una relazione con i commercianti sia con le iniziative culturali
. Far partecipare i cittadini attivamente alla vita locale creando più relazioni tra le persone e le attività commerciali e spingendoli ad avere un comportamento virtuoso
. Dare l’opportunità alle piccole aziende agricole e piccoli commercianti di estendere la propria presenza sul territorio facendo conoscere più ampiamente i prodotti specifici collegandoli alle bellezze territoriali
. I nuovi modelli di business nell’ambito dell’e-commerce, che puntano ad un efficienza altissima e a una riduzione dei costi, fanno si che le condizioni di lavoro dei dipendenti siano non ottimali.
. In particolare si può notare come Amazon, eccellenza dal punto di vista operativo, faccia sollevare molte denunce da parte dei suoi lavoratori per le tempistiche di lavoro e la “politica del terrore” imperante al suo interno.
. Altra tematica è quella dei rider utilizzati dalle piattaforme di delivery verticali, dove anche in questo caso vi è stata una esposizione mediatica riguardo a problematiche di lavoro a cottimo e di regolarità dei lavoratori impiegati.
. Per questo le nuove piattaforme di e-commerce devono fare maggiore attenzione a valorizzare il lavoro di tutti attraverso politiche di welfare aziendale avanzate ed innovative.