..E pensare che c’era il pensiero.. Sì, quella cosa pericolosa, faticosa, a volte imbarazzante. Quella cosa strana che permetteva di dubitare delle verità rivelate dagli oligarchi di ogni tempo e di ogni dove. Il pensiero libero, nulla da spartire con il pensiero unico obbligatorio tanto comodo, rassicurante, che consente di socializzare nel gregge e che non disturba chi pensa per tutti.
Certo, adesso tutto è più facile. Sua Divinità guida un governo che toglie ai poveri per distribuire ai ricchi (meglio se americani) ed il pensiero unico obbligatorio ordina di occuparsi dei saluti romani. L’inflazione vola, lo spread cresce ma il dibattito politico deve concentrarsi sulle possibilità di ricostituzione del Partito Nazionale Fascista a più di 100 anni dalla nascita ed a quasi 80 dalla morte.
Meglio così. Non si può rischiare che qualcuno si metta a pensare per proprio conto alle malefatte delle giustizia, ai favori riservati a Confindustria, all’impennata delle bollette di luce e gas, alle case occupate abusivamente, all’impoverimento delle famiglie. Ecco perché era utile il Ddl Zan: distruggeva la famiglia e nessuno si accorgeva dell’impoverimento.
Eliminando il fastidio di pensare in proprio non ci si accorge che la presunta ripresa dovranno pagarla i sudditi. Non ci si accorge che i geniali tecnici del governo non stanno rivoluzionando proprio nulla. E non ci si accorge che i politici, di ogni schieramento, evitano accuratamente di entrare nello specifico dei problemi e si limitano a ripetere i consueti slogan. Antifascismo, immigrati clandestini, atlantismo, meno tasse per tutti, meno tasse solo per le imprese, gretini ignoranti, viva i gretini e pure le sardine, basta con il reddito di cittadinanza, rafforziamo il reddito di cittadinanza, gli arbitri sono tutti cornuti, vogliamo l’indirizzo delle mogli degli arbitri.
La politica italiana sta dimostrando che era falsa l’idea dei Social come un immenso bar dello sport. I discorsi da bar erano molto più intelligenti di quelli propinati dai politici che vanno in tv, soprattutto in quei passaggi di pochi secondi, utili esclusivamente a far comprendere che non val la pena sprecare il tempo per votare queste persone, strapagate per essere inutili. Ed i commenti sui social sono ancora più squallidi.
E se “Beati monoculi in terra caecorum” (scritto in latino non provoca la protesta di suscettibili poco acculturati), anche tecnici modestissimi appaiono giganti rispetto ai politici blateranti.