Fa quasi tenerezza il sultano di Arcore ridotto a fastidiosa comparsa nelle consultazioni presidenziali. “Spostati e lasciaci lavorare”.
D’altronde l’ex caimano non nasconde neppure i suoi unici interessi, ormai abbandonate le nipotine di Mubarak: le sue emittenti, la sua casa editrice, il suo giornaletto.
E quei cattivoni dei 5 Stelle vogliono impedirgli di continuare a giocare, unica alternativa rimasta oltre a guardare i cantieri come un qualsiasi umarell (con la piccola differenza che i cantieri sono i suoi). Dunque occorre un nuovo governo. Che garantisca il lavoro ed un salario decoroso? Che fermi l’invasione? Che tagli le tasse al ceto medio in modo da rilanciare i consumi e l’economia? Macché, serve un governo che non tocchi le tv, la Mondadori, il Giornale. Per il resto, chissenefrega.
Il partito Mediaset si è fatto due conti, ha scommesso sul governo rossogiallo, ha puntato sul bugiardissimo Renzi come freno alla voglia di vendetta dei pentastellati, ed ha scatenato il Tgpd5 di nuovo contro Quota 100 che piace alla Lega. Così il sultano può continuare a parlare di coalizione di centrodestra mentre la sua ammiraglia attacca i potenziali alleati dello stesso centrodestra. Sì, se non fosse il solito squalo farebbe quasi tenerezza mentre i sondaggi su Forza Botulino crollano, mentre il progetto Altra Italia è sparito dalla scena, mentre il prode Brunetta vagheggia un ritorno al governo del grigiocrate Monti.
Davvero Matteo Salvini ha mandato tutto all’aria per allearsi con personaggi di questo tipo? Pronti ad accordarsi con il bugiardissimo per varare una nuova legge elettorale che consenta al partito Mediaset di condizionare, anche con il 6%, qualunque maggioranza pur di ottenere il salvacondotto per una rete che spara a zero contro i potenziali alleati.