Luciana Castellina contro Fausto Bertinotti. No, non è la sceneggiatura di un nuovo Amarcord. È tutto vero. Come se fossimo ancora negli Anni 60/70 due personaggi politici si scontrano sull’analisi storica – in questo caso su Nenni – e sul futuro ideologico politico: lotta di classe e ambientalismo. E questo mentre i loro sedicenti compagni si interrogano sul nulla cosmico delle sardine, sulle alleanze tattiche al Comune di Roma o alla Regione Puglia. Certo, mica si può pretendere da Mattia Santori un approfondimento della figura di Nenni (Nenni chi?) negli Anni 60 ed ancor meno sulle pericolose frequentazioni giovanili. Ma lo scontro su lotta di classe e ambientalismo potrebbe interessare anche le sardine, se solo fossero in grado di comprendere l’argomento.
Il compagno Fausto non vuole mescolare le due questioni, nella convinzione che la lotta di classe ne uscirebbe annacquata. Castellina è di parere opposto poiché il nemico principale sarebbe il medesimo: il mercato. Indubbiamente il confronto teorico è di alto livello. Sono personaggi preparati, con una lunga lotta politica alle spalle. Però mancano, evidentemente, di ancoraggi nella realtà odierna. Perché a “portare avanti le battaglie ambientali”, come si sarebbe detto un tempo, non solo le avanguardie del proletariato e neppure avanguardie di altro tipo. Ci sono i gretini – clamoroso esempio di retroguardia, di impreparazione, di nullismo – e ci sono le sardine, altrettanto evidente esempio di involuzione della specie. Quelle sardine che, a Torino, flirtano con i radical chic collinari, con la gauche caviar che schifa le sardine ma vuole utilizzarle come massa di manovra, utili idioti. Dunque un flirt proprio con i più tronfi esempi di mercatisti, di adoratori del mercato.
D’altronde anche la classe operaia non va più in paradiso, anzi è praticamente scomparsa, si mette in coda per omaggiare il padrone, sogna una vita da piccolo borghese, indossa la mascherina d’ordinanza. Ed è difficile qualsiasi lotta, anche quella di classe, con indosso una mascherina imposta dal potere che si vorrebbe combattere.
Però, al di là degli aspetti contingenti, è meritorio il dibattito tra i due reduci di altre stagioni. Meritorio perché nessuno dei loro epigoni sarebbe in grado di discettare su temi così “alti”. Meritorio perché, anche sul fronte opposto, la discussione latita o si concentra su bonus, mascherine, agevolazioni. E pensare che c’era il pensiero..