I marziani dell’opposizione italiana, arrivati sulla Terra negli ultimi giorni, tuonano contro l’incremento della pressione fiscale. Mai così alta dal 2015, certifica l’Istat. Già, nel 2015 era più alta.
E chi governava, in quel periodo? Forse il partito della De Micheli che ora sforna ricette di economia come se ne capisse qualcosa?
Tutti innocenti, i governanti precedenti. Tutti in arrivo da altri pianeti, i contestatori. Che il governo giallo verde sia in uno stato precomatoso appare evidente, ma sono proprio gli avversari a tenerlo in vita. Quale leghista avrebbe voglia di mandare tutto all’aria per ritrovarsi a governare con Sistino Giacomoni che, dalle tv del sultano di Arcore, ordina alla Lega cosa dire e cosa fare? E persino il moderato Giorgetti avrebbe forse qualche difficoltà a condividere un consiglio dei ministri con la Bernini che, con un’espressione del viso imbarazzante, pretende di indirizzare la politica nazionale. Per non parlare della Gelmini che assicura che il centrodestra saprebbe governare bene, forse ampliando il tunnel tra Ginevra ed il Gran Sasso, noto solo a lei.
Se, invece di ordinare quotidianamente a Salvini di staccare la spina del governo, provassero a staccare la spina del loro microfono forse otterrebbero qualche risultato in più. Magari staccando anche la spina alla gestione attuale del Tgpd5.
Intanto, mentre l’informazione di servizio comunica che la pressione fiscale è aumentata, il sottosegretario Massimo Bitonci assicura che la “Flat tax funziona e i suoi primi effetti si iniziano a vedere. I primi dati riferiti fino al 30 aprile 2019 confermano che la direzione è quella giusta: 125.695 nuove partite Iva che hanno optato per il regime agevolato, 285.333 contribuenti passati al regime forfetario mediante opzione. Nel complesso, i soggetti che aderiscono al nuovo regime dei minimi previsti in legge di Bilancio 2019 sono già 411.028”. Bitonci è soddisfatto “per questi primi risultati che, per quanto parziali, dimostrano l’efficacia della Flat Tax e la necessità di ampliarla“.