Che rumore ha la felicità? Forse quello della birra spillata. O quello delle risate delle persone che si ritrovano attorno ai boccali. No, non è una riproposizione del quesito Zen, “qual è il suono di una mano sola?”, bensì la frase simbolo della nuova edizione di Bolle di Malto che si svolgerà a Biella dal 28 agosto al 4 settembre. Dunque il capoluogo piemontese, che ad inizio agosto sarà la capitale mondiale dell’alta sartoria internazionale, alla fine del mese diventerà la capitale della birra artigianale di tutta Italia.
Lo scorso anno sono arrivati in più di 100mila che hanno assaporato 45mila litri di birra. Quest’anno si punta a replicare il successo di una manifestazione nata come kermesse locale, diventata nazionale con l’obiettivo di ottenere il riconoscimento di “internazionale” per l’edizione del 2025. D’altronde già lo scorso anno si incrociavano 5 lingue, oltre all’italiano: francese, tedesco, spagnolo, olandese ed inglese.
Ma Biella non vuole rappresentare un’alternativa all’Oktoberfest, anche se ospiterà birrifici artigianali di tutte le regioni italiane, con oltre 300 stili di birra, più di 100 varietà di cucine di strada e 2.400 minuti di musica dal vivo. E senza biglietti di ingresso proprio per dare il senso della festa. Però si vuole andare oltre. Perché Raffaele Abbattista, l’organizzatore, vuole che Bolle di Malto sia una occasione per valorizzare il turismo del territorio non legato soltanto al vino. Dunque artigiani della birra e anche del cibo, ma occasione per conoscere le bellezze del Biellese.
Oltre, ovviamente, ad ospitare gli stati generali della birra italiana che partiranno proprio dalla forte crescita del turismo brassicolo per poi analizzare gli aspetti normativi sino ad occuparsi di promozione del settore che diventa sempre più importante anche sotto l’aspetto economico ed occupazionale.