“Scusi prof…” la voce mi giunge attenuata e alterata. I microfoni sono quello che sono. Già tanto che funzionino… perché siamo di nuovo in DAD, o DDI, o come cavolo volete chiamarla questa, triste, parodia, di scuola. Che, pure, il Ministro ha esaltato come una grande esperienza di cui far tesoro negli anni a venire… solita musica, anche se il musicista è cambiato. E quella di prima, almeno, faceva un po ‘ fantasticare (diciamo così) i miei coatti…
“Scusi prof… posso farle una domanda che c’entra davvero poco?” intuisco che è imbarazzato. Lui non è un coatto. È uno serio. Sempre educato….attento…
Dimmi pure…
“Ecco ma… insomma è vera questa storia che D’annunzio può essere letto in una chiave… sì, insomma, diciamo sessuale?”
“Ah ma questi sono proprio tutti fissati!” la voce, solo la voce, è quella della biondina sempre corrucciata. Quella che sedeva nell’ultimo banco a sinistra… deve essersi dimenticata il microfono aperto…

Dunque…Non è una domanda priva di senso. Il sesso, nell’opera del poeta, è importante. E molto…. D’annunzio stesso, con l’ironia che lo contraddistingueva, si definì un” porco alato “…
” Ammazzate prof. sai le maialate fatte ar volo… ” il Boro. Attutito dal microfono. E invisibile, ché tiene sempre la telecamera spenta… ma è, indiscutibilmente, lui. E, in fondo, mi fa piacere. Almeno non è a letto che dorme. E un minimo di lezione la segue. Più di quanto mi potessi aspettare…
Vedete… In realtà stava citando Orazio. Che, nei Sermones, si definisce “porco del gregge di Epicuro”. E proprio qui sta la chiave di volta. La risposta alla domanda che mi è stata posta. Alla domanda… non alle battute da cultore di youporn…
Intuisco, più che sentire, qualche risata. Attutita. Come in una sorta di nebbia densa. Continuo…
Ed è proprio da Epicuro che si deve partire per comprendere perché il sesso sia tanto importante, per certi versi predominante nell’opera di D’Annunzio. Perché, in quest’ottica, il sesso assume una funzione conoscitiva. Una dimensione spirituale, oserei dire.

“Scusi prof.” una bruna dagli occhi neri. Intensi. Il video li fa sembrare… febbrili. ” ma Epicuro non era un filosofo materialista? La teoria atomistica. La ricerca del piacere…
Beh, innanzi tutto starei attento a incasellare in categorie moderne il pensiero degli Antichi. È sempre un errore . Per esempio Epicuro è ateo. Ma non nega l’esistenza degli Dei. Solo ritiene che non intervengano nella vita degli uomini. E, quindi, che ogni culto, ogni religione, sia priva di senso.
Comunque, quello che ci interessa è il tema del piacere. Che non è un godimento bruto. Puramente animalesco… È qualcosa di superiore. Diciamo di intellettivo. E potremmo dire anche spirituale..
“Ma prof…. Mica ci vorrà tirar fuori n’altra volta lo Stil Novo e Dante, e Beatrice, e la Donna angelicata…. Quella è roba vecchia… Semo in quinto ormai…”
A parte che essere in quinta – e in molti casi, per esserci, arrivati dovreste portare ginocchioni un cero alla Madonna del Divino Amore – non dovrebbe implicare l’oblio di quanto studiato in precedenza…
( e mentre lo dico mi immagino il solito coatto, coi capelli bicolori, sgranare gli occhi i dire “L’oblò cosa…”)
Comunque, sì, nell’esaltazione della sessualità dannunziana vi è un riflesso dell’amor Cortese… Solo in una prospettiva diversa. Per certi versi rovesciata…
“Come rovesciata? Ché no je piacevano più le donne a D’annunzio?”
Il Boro, ancora. E questa volta le risate si sentono. Molti hanno acceso i microfoni. È un gran casino… Ma positivo. Vuol dire che l’argomento li prende…

Gli piacevano… eccome se gli piacevano… Tuttavia la questione è un’altra. L’amor Cortese sublimava il desiderio. Lo trascendeva. La Donna non aveva più corpo. Era un sorriso. Un movimento di luce… Per D’annunzio, invece, la conoscenza deve passare attraverso i sensi. Tutti. Vista e udito, certo. Ma anche olfatto, gusto, tatto…
Irriferibile, qui, la battuta del Boro… ci sono delle Signore, a quanto so, che hanno la pazienza di leggere i miei articoletti. Faccio finta di non sentire. In DAD è più facile.
Continuo…
I sensi diventano non solo strumento di piacere. Ma veicolo per giungere ad una dimensione superiore. L’eros diventa conoscenza. Evocazione di forze superiori. È la volontà di potenza, di rigenerare l’impero di Roma di Claudio Cantelmo. È il Fuoco della creatività di Stelio Effrena…
“Scusi prof…. Ma non ricorda un poco Marino?” sorrido. In fondo buttare tanti semi qualche frutto lo porta…
Bravo. D’annunzio è sulla linea di Marino. Poeta che amava particolarmente. E su quella di Ovidio. Volendo, poi, si potrebbero trovare addirittura consonanze con alcune filosofie, o meglio dottrine orientali… I Tantra… Ma questo ci porterebbe troppo lontano ora. Magari ve ne parlerò un’altra volta. Dal vivo, spero.
Si fa silenzio. Profondo. Cupo. Già… chissà se e quando ci rivedremo, prima dell’esame…
L’ora, in verità 45 minuti, sta finendo. Sto per staccare la connessione. Ma…
“Prof. Ma per lei, per la sua esperienza… la passione sensuale per una donna diventa davvero conoscenza? Mezzo per andare oltre l’umano?” ah, quei due occhi neri, febbrili…
Ma ormai la connessione è caduta.